L’Onu lavora per evacuare mercenari e combattenti africani da giugno
NEW YORK-Le Nazioni Uniti puntano a iniziare il ritiro di mercenari e combattenti africani presenti in Libia all’inizio del prossimo giugno.
Lo ha riferito il quotidiano emiratino “Al Bayan”, citato da Nova news, spiegando che alcuni Paesi occidentali stanno cercando di persuadere i Paesi limitrofi alla Libia a far rientrare i loro cittadini armati attualmente presenti nell’ex Jamahiriya di Gheddafi. Il giornale parla di “importanti incentivi occidentali” per garantire il rimpatrio dei combattenti – in particolare sudanesi e ciadiani – in accordo con i governi dei Paesi di origine.
Secondo l’analista senior dell’International Crisis Group (Icg), Claudia Gazzini, il ritiro dei combattenti e mercenari ciadiani e sudanesi dalla Libia richiede tre cose: una volontà vera; una controparte nei rispettivi Paesi disposta a collaborare; condizioni politiche e militari per il rimpatrio. “Come è possibile immaginare, non tutti i Paesi, specialmente il Ciad e in parte anche il Sudan, auspicano un ritorno di questi combattenti, alcuni dei quali sono membri dell’opposizione armata”, ha detto Gazzini a “Nova”, commentando il tour avviato dal rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu e capo della Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil), Abdoulaye Bathily, in Sudan, Ciad e Niger con l’obiettivo di concordare il ritiro dei mercenari e combattenti stranieri dalla Libia e garantire la sicurezza dei confini del Sahel.
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