Cina ricorda barbari bombardamenti Nato su propria ambasciata, 1999 a Belgrado
(last modified Tue, 09 May 2023 05:09:25 GMT )
May 09, 2023 07:09 Europe/Rome
  • Cina ricorda barbari bombardamenti Nato su propria ambasciata, 1999 a Belgrado

BELGRADO - Il ministero degli Esteri della Cina ha invitato l'alleanza militare NATO guidata dagli Stati Uniti a riflettere sul suo "barbaro crimine" di aver bombardato l'ambasciata cinese in ex Jugoslavia 24 anni fa, uccidendo tre giornalisti cinesi.

“La Cina non dimenticherà mai le proprie vite perse per difendere la verità e la giustizia”.

“La NATO guidata dagli Stati Uniti dovrebbe riflettere seriamente sui suoi crimini e abbandonare la sua obsoleta mentalità da guerra fredda per smettere di fomentare conflitti, divisioni e caos”, ha affermato il portavoce del ministero Wang Wenbin durante una conferenza stampa lunedì quando gli è stato chiesto di commentare il 24° anniversario del bombardamento dell'ambasciata a Belgrado da parte delle forze della NATO durante la sua aggressione contro l'ex Jugoslavia.

La NATO ha effettuato il brutale attacco missilistico contro l'ambasciata cinese a Belgrado il 7 maggio 1999, uccidendo tre giornalisti cinesi e ferendo più di 20 dei suoi diplomatici.“Pur affermandosi come un'organizzazione regionale e difensiva, la NATO ha continuato ad aumentare le tensioni regionali e ad avviare scontri di blocco”, ha sottolineato Wang, come citato in un rapporto del quotidiano cinese Global Times, indicando numerose vittime, tra cui Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Iraq, Afghanistan, Libia e Siria.

"Le guerre lanciate dalla NATO e alle quali ha partecipato solo dopo il 2001 hanno portato alla morte di centinaia di migliaia di persone e allo sfollamento di decine di milioni di persone. massima allerta tra i paesi della regione", ha sottolineato ancora Wang.In una cerimonia commemorativa a Belgrado sono stati ricordati i tre giornalisti cinesi rimasti uccisi 24 anni fa nel bombardamento Nato dell'ambasciata del loro paese, durante la campagna contro la Serbia di Slobodan Milosevic che pose fine alla guerra del Kosovo.

Anche la Serbia tramite il ministro dell'interno Aleksandar Vulin ha affermato che non dimenticherà mai e non smetterà mai di esigere le responsabilità per i crimini compiuti nell'aggressione della Nato. Gli aggressori della Nato sapevano contro chi sganciavano bombe, sapevano che bombardavano l'ambasciata cinese, sapevano che in quell'ambasciata c'erano delle persone, gli aggressori Nato sapevano chi uccidevano.

L'aggressione del 1999 contro la Serbia è l'ultimo grande crimine del XX secolo rimasto impunito, ha aggiunto Vulin che ha esaltato al tempo stesso la forte amicizia che lega la Serbia alla Cina.I bombardamenti Nato contro la Serbia scattarono senza alcun mandato dell’Onu, la sera del 24 marzo 1999 con i primi cacciabombardieri decollati dalla base alleata di Aviano, nel nordest dell'Italia, e si conclusero il 9 giugno dopo 78 giorni di raid martellanti che colpirono obiettivi militari ma anche civili, causando la morte di almeno 2.500 persone e il ferimento di altre 12 mila. Danni valutati in decine di miliardi di dollari furono provocati alle infrastrutture, strade, ponti, impianti industriali, scuole, ospedali, sedi di giornali, musei, teatri e siti artistici e culturali.

In Kosovo entrarono 40 mila soldati della Nato con la missione Kfor, ancora presente con circa 3.500 uomini. La motivazione addotta dall'Alleanza per l'attacco militare fu quella di porre fine alla catastrofe umanitaria in Kosovo, conseguenza delle repressioni e della pulizia etnica del regime di Milosevic. La Nato per questo è malvista dai serbi, che sono a stragrande maggioranza contrari a una eventuale adesione del loro paese nell'Alleanza.

 

 

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