Profughi dal Sudan in viaggio verso il nord della Libia
TRIPOLI (Pars Today Italian) –– Le autorità di Rabiana, un’area remota nell’estremo sud-est della Libia, non hanno modo di fermare i profughi provenienti dal Sudan, dove è in corso una guerra civile, in direzione della costa.
Lo ha confermato Jaber Abdul Rahman, capo della Direzione per la sicurezza di Rabiana, oasi e snodo di due rotte terrestri che portano i migranti sulle spiagge libiche: la prima pista punta verso Agedabia e poi verso le coste di Sirte, nella Libia centro-settentrionale; il secondo percorso si districa a sud-ovest verso la città Sebha, capoluogo della regione sud-occidentale libica del Fezzan, e poi da lì verso Tripoli e Zuara, dove i trafficanti di esseri umani organizzano le traversate via mare verso l’Italia. Abdul Rahman ha spiegato che le forze di sicurezza di Rabiana non hanno le capacità, né i fondi o gli alloggi necessari per far fronte a questo flusso di sfollati in arrivo dal Sudan. Il funzionario della sicurezza libica ha accusato le autorità al potere di aver smesso di erogare fondi, motivo per cui le forze di sicurezza locali hanno smesso a loro volta di intercettare i migranti. Non solo. Abdul Rahman ha detto che il numero di stranieri irregolari in arrivo da sud è aumentato in modo significativo negli ultimi tempi e che la Direzione per la sicurezza non ha modo di fermare l’ondata di profughi dal Sudan. L’esponente libico ha spiegato di aver informato le autorità nazionali della questione, sottolineando di essersi recato a Tripoli più di una volta per ottenere sostegno, senza però aver ottenuto forze aggiuntive. Abdul Rahman ha riferito che le famiglie di sfollati dal Sudan sono arrivate nella città-oasi di Rabiana a intermittenza nel corso delle ultime settimane: alcune di loro partono per la Libia centrale (Agdabia) e sud-occidentale (Sebha), altre vivono in alloggi di fortuna nella zona di confine tra Sudan e Libia nella provincia di Kufra.
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