BRICS si rafforza grazie all’asse Tehran, Mosca e Pechino
MOSCA (Pars Today Italian) - La Cina è il grande partner commerciale dell’Iran, ...
che assorbe un gran numero dell’export di greggio di Teheran (a dicembre scorso la Cina ha importato più di 1,2 milioni di barili al giorno, il 130% in più dei volumi dello stesso mese del 2021, nonostante le sanzioni a cui è sottoposto l’Iran, un dato che fa della Repubblica islamica il terzo fornitore di greggio alla Cina, dietro Russia e Arabia Saudita).
La Cina sostiene l’Iran nella salvaguardia della sovranità nazionale e nella resistenza all’unilateralismo e alla prepotenza”, ha detto Xi Jinping in una dichiarazione riportata dalla Tv di Stato cinese.
A legare i due Paesi ci sono oltre venti memorandum d’intesa di cooperazione bilaterale. Gli accordi includono intese sul commercio internazionale, la communication and information technology, il turismo, la gestione delle crisi, l’ambiente, la proprietà intellettuale, l’agricoltura, le esportazioni, l’assistenza sanitaria, i media lo sport e la cultura.
Una collaborazione destinata ad implementarsi e ad allargarsi agli altri paesi dei BRICS, il gruppo nel quale un mese fa è entrato anche l’Iran.
La triangolazione Cina-Russia-Iran si fa sempre più forte, e questo è un motivo di estrema preoccupazione da parte degli Stati Uniti, perché ovviamente vedono in questi accordi commerciali Cina-Iran-Russia un crescente uso anche del yuan cinese nella sua versione elettronica, e di altre valute, che quindi tendono sempre di più ad aumentare e focalizzare ovviamente e rendere più attivo il processo di de-dollarizzazione.
Le importazioni di risorse primarie di gas e di petrolio dalla Russia e dall’Iran crescono proprio per combattere contro il blocco degli Stati Uniti fanno a questi paesi. La questione, quindi, suscita grandissima preoccupazione per gli Stati Uniti, che temono questi accordi commerciali tra Cina, Iran e Russia, che mettendo al centro le criptovalute procedono verso la de-dollarizzazione.
Gli interessi di Russia, Cina e Iran, quindi coincidono con una volontà di stabilire un fronte comune di contrasto alla guida unipolare del mondo, cioè al Nordcentrismo a guida USA che ha arruolato l’Unione Europea.
La politica mette al centro gli Stati Uniti, che in questa momento non vogliono assolutamente che l’Iran acquisisca una proiezione tale da divenire una potente forza nell’area, alleata a Cina e a Russia. Come le vittorie e i positivi ultimi vertici dei Brics e del G77 dimostrano.
Brics plus (la formazione allargata un mese fa) e di tutto ciò che opera nel G77 a guida cubana, cresce quindi di pari passo all’amicizia tra Iran e Cina, e non è un caso che ciò avviene nel momento in cui gli Stati Uniti sembrano spingere per un conflitto diretto con la Russia, con l’Iran, con il Venezuela.
Si deve tenere conto infatti delle soluzioni alternative per le relazioni commerciali in un nuovo ordine globale.
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