Migranti, 29mila morti in 10 anni nel Mediterraneo 
(last modified Mon, 25 Dec 2023 05:44:59 GMT )
Dic 25, 2023 06:44 Europe/Rome
  • Migranti, 29mila morti in 10 anni nel Mediterraneo 

 BRUXELLES – E’ di 2.571 il numero delle persone, i migranti, che all’inizio dell’anno hanno perso la vita soprattutto lungo la rotta del Mediterraneo, soprattutto fra Libia, Tunisia e Italia e Malta.

L’ultimo naufragio ha avuto luogo circa una settimana fa, al largo delle coste della Libia: un barcone con a bordo 86 persone si è ribaltato a causa delle onde, morti 61 migranti. Tutto questo è una vera e propria strage che poteva essere evitata. Le Ong che navigano in lungo e in largo tra il Nord Africa e l’Europa parlano dei sepolti in tombe senza nome ai confini dell'Europa. E' il destino che accomuna oltre mille migranti che hanno perso la vita mentre cercavano di raggiungere il nostro continente. A rivelarlo è il Guardian in un lungo reportage online nel quale denuncia il vuoto legislativo relativo all'identificazione delle salme e al loro rimpatrio. Negli ultimi dieci anni, almeno 1.015 migranti morti lungo le rotte europee sono stati sepolti prima di essere identificati. I loro corpi, scrive il quotidiano britannico, "giacciono in tombe spoglie, spesso vuote, lungo i confini: ruvide pietre bianche ricoperte di erbacce nel cimitero di Sidiro in Grecia; croci di legno grezzo a Lampedusa in Italia; nel nord della Francia lastre senza volto contrassegnate semplicemente da 'Monsieur X'; in Polonia e Croazia targhe con la scritta 'NN' per nome sconosciuto". Nel 2021, viene ricordato, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione nella quale chiede l'identificazione delle persone che muoiono lungo le rotte migratorie e riconosce la necessità di un database coordinato. Stando ai dati raccolti dal Guardian, sono almeno 2.162 le salme che non sono state ancora identificate. Alcune "si stanno accumulando negli obitori, nelle pompe funebri e persino nei container di tutto il Continente", a un ritmo senza precedenti al di fuori dei periodi di guerra. Questi corpi rappresentando "la punta dell'iceberg" delle oltre 29mila migranti morti - molti dei quali ancora dispersi - ai confini dell'Europa.

 

 

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