Mar 28, 2024 06:53 Europe/Rome
  • Narrazione guerrafondaia da Hollywood + FOTO

PARS TODAY - Dopo l'11 settembre 2001, l'industria cinematografica statunitense ha adottato una nuova strategia che era una combinazione delle precedenti strategie di Hollywood.

Una nuova strategia che non porta altro che alla diffusione dell’odio e dell’islamofobia.Durante questo periodo, tutti i discorsi esistenti utilizzati prima dell’11 settembre sono stati chiamati a fondersi attorno al discorso della “lotta al terrorismo”.Secondo questo schema ideologico, gli americani si polarizzavano tra loro stessi come “gruppo interno” e gli altri come “gruppo esterno” e usavano i pronomi “noi” e “loro” quando parlavano.

Se si può dire che il discorso antiterrorismo è costituito da tre elementi chiave: “vittima, terrorista ed eroe (combattente), allora in questo nuovo discorso possiamo vedere le tracce di tutti e tre i discorsi del passato”. Ora possiamo vedere come il cinema di Hollywood sia riuscito a promuovere il discorso antiterrorismo da tutti questi discorsi e a dargli credibilità:

1- Presentazione della vittima

Una delle rappresentazioni più importanti dell'11 settembre è mostrare le vittime ed evidenziare la loro sofferenza e il loro dolore. Le vittime dell'evento hanno mostrato sia la sofferenza del defunto prima e durante l'evento, sia la sofferenza dei sopravvissuti e delle famiglie per la perdita del defunto.

2- Rappresentazione del nemico (altro)

Una delle risposte più importanti all’“altro” nel cinema post-11 settembre è arrivata sotto forma di rappresentazioni arabo-musulmane.Numerosi film come Hidalgo (2004), Syriana (2005), Charlie Wilson's War (2007), Rendition (2007), Body of Lies (2008) e Man Iron (2008) ruotavano tutti attorno a personaggi arabi o musulmani nella forma di terroristi che attaccano l’America o personalità americane. I movimenti terroristici attribuiti ai musulmani rappresentano una piccola minoranza rispetto alla stragrande maggioranza dei movimenti islamici non violenti e non terroristici.

3- Rappresentazione dell'eroe

L’eroe (combattente) nel discorso antiterrorismo post-11 settembre non ha una qualità supereroica e invincibile che si distingue da tutti gli altri, ma è sufficiente semplicemente portare segni che trasmettano una certa ideologia. L’ideologia che tutti gli eroi avrebbero dovuto trasmettere dopo l’11 settembre era la vendetta e il sacrificio per il Paese.

Nel film “Thirty Minutes After Midnight (2012)”, che parla della caccia e dell'uccisione di Osama bin Laden, l'unica motivazione della protagonista, che è una donna comune ma testarda, è il suo senso di vendetta e patriottismo.Mettendo insieme queste tre componenti, è stata completata la desiderata narrativa americana sull’11 settembre e sugli eventi che ne seguirono.

Una narrazione che ha creato un circolo di discorso antiterrorismo con un'immagine di terroristi principalmente arabo-musulmani e ha diffuso l'auspicabile islamofobia americana.E così facendo, si creano narrazioni che giustificano il guerrafondaio, l’espansionismo e i successivi interventi dell’America e dell’Occidente nel mondo islamico.

 

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