Italia, nuova protesta contro governo
ROMA (Pars Today Italian) - Il governo di Giorgia Meloni, è pienamente segue e sostiene gli obbiettivi di USA e NATO nell' genocidio del regime sionista in Palestina, ...
le missioni militari nel Mar Rosso, la guerra in Ucraina, i massacri in Congo e Sudan, i golpe in Sahel, le tensioni intorno a Taiwan.
Per questo motivo gli studenti in rivolta per la Palestina e contro la guerra, l’ingiustizia e l’ipocrisia occidentali, ci dicono che è giunto il momento di agire e ci vediamo in questi giorni in tutte le piazze ed anche il 1 giugno a Roma per dire le seguenti parole:
1- Basta guerra, armi e riarmo. Uscita dell’Italia dalla NATO e contestazione della politica di riarmo promossa dai vertici dell’UE. Stop all’invio di armi all’Ucraina e cessate il fuoco per il negoziato.
2- Rovesciamento del liberismo e dell’austerità, promossi da Unione Europea e governi italiani. Per avviare una stagione che coniughi giustizia sociale e giustizia climatica servono pianificazione, redistribuzione della ricchezza e un intervento attivo del pubblico.
3- Fine dello stato di polizia che sta sostituendo lo stato sociale, con le leggi di apartheid e muri per i migranti, con la repressione e la criminalizzazione del dissenso, con le carceri ed i manganelli per chi protesta.
4- Fermare la strage continua contro i lavoratori che è frutto di una logica di sfruttamento e di ricattabilità dei lavoratori.
5- Contrasto e ribaltamento della vergognosa “guerra ai poveri” a cominciare dalla questione del reddito, del diritto all’abitare, dei salari da sfruttamento e dell’aumento delle tariffe dei servizi.
6- Contro l’imbavagliamento della stampa e l’attacco alle libertà democratiche e al diritto di sciopero.
7- Contro lo sfruttamento del suolo e le grandi opere inutili come la TAV o il Ponte sullo Stretto. Si alla messa in sicurezza del territorio. No alle finte politiche green e alla speculazione urbanistica. Per uno stretto intreccio tra questione sociale e questione ambientale.
8- Contro ogni discriminazione di genere, di classe e di razza.
Il governo Meloni non è una rottura, ma una radicalizzazione reazionaria di tutta la regressione sociale, civile e democratica, della spinta guerrafondaia, dell’Occidente UE e NATO.
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