Genocidio Gaza, l’Intifada studentesca in Italia
ROMA (Pars Today Italian) - Va avanti da settimane “Intifada studentesca” procede senza sosta, moltiplicando in tutti gli atenei i campeggi e ...
le manifestazioni di protesta in solidarietà del popolo palestinese per la fine dei progetti di ricerca in collaborazione con le università del regime sionista, e il governo italiano non sa cosa fare.
La ribattezzata “intifada studentesca” va avanti da settimane, e ha ormai assunto i connotati di un movimento globale. In Italia il primo “campo di solidarietà” è spuntato a Bologna, in data 5 maggio, e successivamente ne sono arrivati altri due anche a Roma e a Napoli.
A queste università si sono aggiunte rapidamente quelle di Palermo, Cosenza, Padova, Torino, Milano, e Venezia, e molte altre starebbero programmando di unirsi.
Nella maggior parte dei casi, gli studenti di tali atenei portano avanti le rivendicazioni dei Giovani Palestinesi, e chiedono che le università e il governo italiano denuncino il genocidio in corso a Gaza e si operino per boicottare il sistema accademico di Tel Aviv, favorendo invece l’integrazione e i progetti di scambio con le omologhe istituzioni palestinesi. In generale, in Italia, la “mobilitazione dei saperi” va avanti sin dalla metà di novembre. Poco dopo la metà di marzo, a Torino c’è stato il primo caso di approvazione di una mozione che sospende la partecipazione di una università al bando MAECI per la collaborazione con le università israeliane, e qualche giorno dopo tale soluzione è stata approvata anche dalla Normale di Pisa, cui studenti si sono raccontati a l’Indipendente.
Nel mondo, dopo le proteste studentesche statunitensi analoghi campi sono sorti in ogni angolo del pianeta, arrivando in Canada, Messico, Australia, e Asia occidentale. Anche l’Europa sta venendo particolarmente colpita da questa nuova ondata di contestazioni, e sono sorti campi nel Regno Unito, in Francia, in Spagna, in Germania e in numerosissimi altri Paesi del vecchio continente.
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