May 23, 2024 06:30 Europe/Rome
  • Camp Darby contro traffico di armi dai porti e aeroporti italiani verso zone di guerra

ROMA (Pars Today Italian) - No basi militari e collaborazioni Università, venerdì 24 maggio alle ore 12 conferenza stampa davanti alla base di Camp Darby.

Parteciperanno i lavoratori portuali USB e il Calp di Genova.

Negli ultimi mesi sono aumentati i traffici all’interno dei porti di Genova e Livorno, denunciati dai portuali, in entrata e in uscita dalla base di Camp Darby, da cui partono le armi per tutti gli scenari di guerra, dall’Ucraina, all’Asia occidentale e alla Palestina, dove sono posizionati due depositi classificati della base USA in Israele .

Tra il Porto di Genova, quello di Livorno, e il territorio del Comune di Pisa sono transitati nell’ultimo mese, nel silenzio complice delle amministrazioni locali governate dalla destra fascio-leghista – ma anche dal PD – più di 400 mezzi militari destinati all’operazione “Atlantic Resolve”, per il rafforzamento delle divisioni dell’esercito statunitense in Est-Europa e di Israele.

Mezzi militari in uscita e in entrata dalla base in orari notturni e a gran velocità sulla statale Aurelia, mettendo a rischio anche l’incolumità dei cittadini.

Meno di una settimana fa i portuali di Livorno hanno di nuovo denunciato le operazioni di carico sulla banchina del Molo Italia di mezzi dell’esercito USA, verso l’Asia occidentale sulla nave “Ocean Jazz”: l’Italia è diventata una vera e propria rampa di lancio USA/UE/NATO, grazie alle amministrazioni locali di ogni colore, grazie al Governo Meloni con l’appoggio del centro sinistra.

L’italia è in guerra, in Ucraina e nel Mar Rosso con la missione Aspides contro gli Houti, al fianco dello stato genocida di Israele.

Si eseguono così i diktat della NATO: aumento delle spese militari al 2% del Pil(38 miliardi di euro annui), mentre i salari vengono polverizzati dall’inflazione, gli omicidi sul lavoro si moltiplicano, lo stato sociale viene fatto a pezzi e i servizi sono sempre più privatizzati.

E’ ora di dire basta!

Noi italiani scendiamo in piazza contro il Governo Meloni, contro la militarizzazione dei porti e dei territori, contro il traffico di armi destinati al genocidio del popolo palestinese, per la chiusura delle basi USA sul nostro territorio, per lo scioglimento della NATO!

Verso la manifestazione nazionale del 1° giugno a Roma, insieme ai lavoratori che hanno bloccato il transito e all’invio di armi dai porti e dagli aeroporti, agli studenti in lotta contro il legame tra Università e apparati militari sul territorio.

 

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