Dietro l'arresto del fondatore di Telegram; dalle pressioni americane alla copertura mediatica del genocidio del popolo palestinese
(last modified 2024-08-27T07:31:33+00:00 )
Ago 27, 2024 09:31 Europe/Rome
  • Dietro l'arresto del fondatore di Telegram; dalle pressioni americane alla copertura mediatica del genocidio del popolo palestinese

Pars Today- Secondo uno degli ex analisti della Central Intelligence Agency (CIA) americana, l'Occidente persegue un obiettivo nell'arresto di Pavel Durov, il fondatore del social network Telegram, ed è quello di sopprimere la Russia.

Sabato notte i media francesi hanno dato la notizia dell'arresto del fondatore del Telegram, Pavel Durov, all'aeroporto di Parigi. Secondo Pars Today, il "nano" russo, che ha anche la cittadinanza francese, è da molto tempo sulla lista dei ricercati in questo paese. I media francesi dicono: È stato arrestato con l'accusa di mancata collaborazione con le autorità francesi, riciclaggio di denaro e traffico di droga, e potrebbe rischiare 20 anni di prigione.

Larry Johnson, ex analista dell'organizzazione CIA, riferendosi all'arresto del fondatore di Telegram da parte del governo francese, ha scritto sul social network X: "Immagino che gli occidentali, soprattutto i francesi, abbiano commesso un errore arrestandolo perché pensano che un'azione del genere possa essere utilizzata come un mezzo di pressione contro la Russia".

Johnson ha aggiunto: "Penso che il problema - dal punto di vista occidentale - è come il Telegram di Pavel Durov ha reagito in merito agli eventi in Ucraina nonché alla guerra genocida di Israele a Gaza. Immagino che quest'ultimo caso abbia messo sotto pressione i capi di Tel Aviv e loro stessi stavano cercando un modo per fermare il Telegram."

Inoltre, sempre secondo Johnson, Durov verrà accusato di terrorismo perché si è rifiutato di censurare alcuni gruppi.

Il quotidiano americano Wall Street Journal ha scritto, citando autorità francesi, che l'arresto del fondatore di Telegram in Francia provoca nuove tensioni tra Russia e Francia.

Nel frattempo le autorità russe hanno annunciato di aver richiesto l'accesso a Durov, ma di non aver ricevuto alcuna risposta dalla Francia.

L'ambasciata russa in Francia ha dichiarato in un comunicato: "Abbiamo chiesto urgentemente alle autorità francesi di rivelare le ragioni dell'arresto e abbiamo anche chiesto la tutela dei diritti di Durov, compreso quello di fornirgli l'accesso consolare". Ma finora la parte francese si è rifiutata di collaborare.

Anche Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha scritto sul suo canale Telegram in risposta all'arresto del fondatore di Telegram: "A differenza di Mark Zuckerberg, che collabora con il Federal Bureau of Investigation (FBI) degli Stati Uniti, Durov è imprevedibile e pericoloso per i nemici della Russia, e non ha nulla in comune con Elon Musk o Mark Zuckerberg."

Medvedev ha aggiunto: È giunto il tempo che il fondatore di Telegram comincia a comprendere che la "patria" non può essere scelta come il "tempo".

D'altro canto Georgy Loboshkin, ex portavoce di Telegram, ritiene che l'ordine di arrestare Durov sia stato probabilmente emesso da Washington.

Tra i sostenitori dell’hashtag #FreePavel c’è anche Elon Musk, proprietario della piattaforma X (ex Twitter).

 

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