Francia: elezioni, trionfa Macron
PARIGI- Alle elezioni in Francia trionfa Emmanuel Macron, secondo le proiezioni il suo partito,
“En Marche!”, è nettamente in testa con il 32,6%, un risultato che, secondo i calcoli degli esperti gli garantirebbe una maggioranza schiacciante: oltre 400 seggi sui 577 dell’Assemblée National.
Se al secondo turno delle legislative, fra una settimana, tutto andrà come sembra già scritto, Macron disporrà di una maggioranza bulgara, tale – a detta di alcuni suoi collaboratori – da creare problemi di controllo in un movimento nato dal nulla meno di un anno fa. Con queste elezioni in Francia, gli elettori hanno firmato una cambiale in bianco per acquistare l’artificiale prodotto di marketing politico generato dai poteri forti, attraverso cui essi si perpetueranno al potere.
Al secondo posto c’è la destra dei Republicains, che stando alle proiezioni ha raccolto circa il 20% dei consensi, sufficienti a totalizzare un centinaio di seggi, ma comunque ininfluenti sia per lo strapotere annunciato di Macron, sia per le profonde divisioni al proprio interno e per la mancanza di una linea politica condivisa.
Le elezioni in Francia hanno comunque terremotato la scena politica, sconvolgendo i precedenti equilibri: il Front National ne esce a pezzi, fermandosi fra il 13 ed il 14% dei voti che, stando al sistema maggioritario, gli dovrebbe dare fra i 3 e i 10 seggi. Per Marine Le Pen è una disfatta la cui dimensione le impedirà anche di formare un gruppo di seria opposizione all’Assemblée National.
Stando sempre alle proiezioni, “La France Insoumise”, la formazione di sinistra radicale di Jean-Luc Melenchon risulta quarta con il 12% dei voti. Certo potrà raccogliere pochi seggi, ma per il considerevole consenso riscontrato da un movimento nato dal nulla pochi mesi fa e senza appoggi, conferma l’enorme spazio esistente per chi ha il coraggio di sostenere un programma che combatta le diseguaglianze, le ingiustizie sociali e che si batta chiaramente per gli ultimi, per i tanti spinti nel disagio dai meccanismi perversi della globalizzazione cavalcati dall’egoismo liberista.
Al quarto posto nei consensi, letteralmente travolto dal peggior risultato di sempre, si piazza il Partito Socialista che, stando alle proiezioni, dovrebbe fermarsi intorno al 10%; un dato che, secondo la dinamica dei seggi, dovrebbe assicurargliene fra i 20 e i 30; un’incredibile debacle per chi ne aveva 280.
Questa tornata di elezioni in Francia ha segnato il record negativo di partecipazione, che si è fermata al 50,2%: un elettore su due non si è recato a votare perché disgustato dall’offerta politica (vedi il crollo dei partiti tradizionali come il Partito Socialista ed i Republicains) o disilluso dall’inconsistenza di chi aveva promesso di sostenere le sue istanze (come nel caso del Front National).
Adesso si apriranno le trattative fra i partiti in vista del ballottaggio di domenica prossima, ma, comunque vada, Macron, e assai di più i centri di potere di cui è la creatura, hanno in mano la Francia per i prossimi anni.
di Salvo Ardizzone
Il Faro Sul Mondo