Conoscere l'Islam (25):le api
La natura parla di Dio in tutte le sue forme ed espressioni. Non solo ne è segno e simbolo, ma in essa si rivela lo stesso operare provvidenziale di Dio per l’uomo, anche lui creatura “con” le creature, e chiamato a lodare e ringraziare Dio come le stesse creature insegnano.
La creazione degli animali è uno dei segni merivigliosi dell’esistenza di un Creatore onnipotente e onnisciente. Sul pianeta esiste un'immensa varietà di animali ed esseri viventi incredibili. Tutte le specie animali sono importanti e ognuna ha una funzione precisa nel ciclo vitale.
Nella puntata precedente abbiamo parlato delle api e del loro mondo incredibile.
Anche oggi proseguiremo il nostro discorso su questo insetto laborioso a cui il sacro corano dedica una intera sura al Nahl.
Come sappiamo, la fonte di nutrimento delle api è il nettare, che però non è reperibile durante l’inverno. A causa di ciò, le api mescolano il nettare raccolto durante l’estate con delle speciali secrezioni del loro corpo, e riescono così a produrre un nuovo cibo nutriente – il miele – che poi conservano per consumarlo nei mesi invernali.
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È da notare che la quantità di miele che viene conservata dalle api è di gran lunga superiore alle loro necessità. Ed allora la prima domanda che viene in mente è: perché le api non desistono dal produrre tutto questo miele “in eccesso”, il che sembra uno spreco di tempo e di energia per loro? La risposta a questa domanda si trova nella “ispirazione”, menzionata nel versetto, che viene elargita alle api.
“…Scaturisce dai loro ventri un liquido dai diversi colori, in cui c'è guarigione per gli uomini. Ecco un segno per gente che riflette. (Surat an-Nahl: 69)
Le api non producono il miele solo per loro, ma anche per gli esseri umani. Come molti altri esseri naturali, le api sono dedicate anche al servizio dell’uomo, proprio come la gallina che depone almeno un uovo al giorno, sebbene ad essa non serva, e come la vacca che produce molto più latte di quanto sia necessario al suo vitellino.
La vita delle api nei loro alveari, e la loro produzione del miele, sono affascinanti. Senza dilungarci in troppi dettagli, proviamo a scoprire le caratteristiche di base della loro “vita sociale”. Le api hanno numerosi “incarichi” da portare a termine, e riescono a farlo per tutti, grazie ad una eccellente organizzazione.
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L’umidità nell’alveare, che dona al miele la sua alta qualità protettiva, deve essere contenuta entro certi limiti. Se l’umidità supera o è inferiore a questi limiti, il miele si deteriora e perde le sue qualità protettive e nutritive. E così succede anche per la temperatura all’interno dell’alveare, che deve essere costantemente di 35o C per dieci mesi l’anno. Al fine di mantenere la temperatura e l’umidità dell’alveare entro questi limiti, un gruppo speciale di api si dedica alla “ventilazione”.
Nei giorni caldi, è facile vedere delle api che si prodigano tutte assieme a ventilare l’alveare con le loro ali, affollandone l’entrata ed ammassandosi sulla sua struttura in legno. In un alveare tipo, l’aria che entra da un lato viene forzata ad uscire da un altro lato. Altre api ventilatrici operano all’interno, spingendo l’aria fresca proveniente dall’ esterno in tutti gli angoli dell’alveare.
Questo sistema di ventilazione è anche utile per proteggere l’alveare dal fumo e dall’inquinamento dell’aria.
Gli sforzi delle api per preservare la qualità del miele non si limitano alla regolazione dell’umidità e del calore. Un perfetto sistema sanitario esiste all’interno dell’alveare, per tenere sotto controllo tutto ciò che potrebbe portare a una produzione di batteri. Lo scopo principale di questo sistema è di eliminare qualsiasi cosa possa favorire tale produzione. Il principio alla base di questo sistema è di impedire che delle sostanze estranee penetrino nell’alveare. Per assicurarsene, due api sono sempre di guardia all’entrata dell’alveare. Se, nonostante questa precauzione, una sostanza od un insetto estraneo riesce ad entrare nell’alveare, tutte le api si danno da fare per espellerlo.