Le meraviglie sconosciute dell’Iran (18) Il complesso di Ganjali Khan
Una delle meraviglie sconosciute dell’Iran, è il complesso di Ganjali Khan, corrispondente al centro storico della città di Kerman, nel sud-est dell’Iran.
Per prima cosa, dobbiamo presentarvi il Kerman. La regione del Kerman ha un’estensione di ben 182 mila chilometri quadrati e comprende l’11% della superfice dell’Iran. Il Kerman è la regione più grande del Paese e al suo interno comprende la maggiorparte del torrido deserto del Lut con i Kalut (Tra giugno e agosto arrivare prima dell’alba e andarsene alle 9.00) ma anche zone dal clima estremamente freddo. È una delle zone storiche importanti della Persia (Cramania nel Milione di Marco Polo).
Confina a nord con le regioni di Yazd e del Khorassan, ad est con il Sistan e Beluchistan, ad ovest con il Fars e a sud con la regione di Hormozgan.
Il Kerman è forse la regione più importante per il transito di merci e centinaia di camion si spostano giornalmente da due città di questa regione: Bam e Sirjan, per trasportare le merci.
Le due località portano le merci che questa regione esporta ai porti di Bandar Abbas e Chabahar.
Il Kerman è la regione delle miniere con rame, carbone, minerale di ferro, cromite, piombo, zinco, titanio a manganese.
Il fiume più importante della regione è il Halil Rud che sfocia nel lago di Jazmurian, importante habitat naturale.
La regione è una delle più elevate dell’Iran. La cittadina di Baft, si trova a 2250 metri sopra il livello del mare. La stessa città di Kerman è a 1800 metri. La media delle precipitazioni è però molto bassa (considerando anche le zone desertiche) e si aggira sui 120 millimetri all’anno.
Grano, orzo, patate, hennè, cotone e barbabietola sono i prodotti comuni mentre i prodotti di fama mondiale sono il cumino ed il pistacchio. La cittadina di Rafsanjan produce il 70% del pistacchio dell’Iran ed è la regione che produce il maggior quantitativo di pistacchio del mondo.
È considerevole la produzione di pera, pesca, ciliegia, noce, mela e agrumi (località di Shahdad). Altro prodotto famoso è il dattero (Bam).

Capoluogo della regione di Kerman è la città dallo stesso nome. Le prime presenze umane nella città risalgono al quarto millennio a.C. Nelle iscrizioni di Susa (periodo Achemenide), Kerman è indicata come una delle satrapie dell’impero di Dario, e da questa città proveniva un legno particolare usato nelle costruzioni in tutta la Persia.
Il nome Kerman, che sicuramente proviene dall’antico sanscrito, potrebbe significare “Terra della guerra”, “Terra delle montagne”, o essere semplicemente il nome di uno dei condottieri del periodo preistorico, citato dallo Shahnamè o Libro dei Re di Ferdowsi. Nel periodo islamico, fu capitale nel decimo secolo coi Buwayhidi, nel quindicesimo coi Muzaffaridi e nel 18esimo secolo sotto la dinastia Zand.
Una delle grandi città dell’Iran di oggi con 740 mila abitanti.
Entrando nel bazaar dalla piazza Arg, attraverso l’ingresso monumentale (abbellito con piastrelle a mosaico del periodo Safavide), dopo circa 100 metri si raggiunge una sorta di incrocio, dentro al bazaar, sovrastato da una cupola. La cupola è abbellita con i disegni reali del leone e del sole e con affreschi di uomini e donne seduti, vestiti con gli indumenti del periodo Safavide. Sul lato destro, si apre una piazza, la piazza Ganj Alì Khan di Kerman. Entrando nella piazza si nota all’estremità di essa una statua color rame, che raffigura proprio Ganj Alì Khan: il governatore del Kerman in epoca safavide che fece costruire la piazza. Su tre dei quattro lati della piazza ci sono delle grosse arcate monumentali o Ivan, abbelliti con piastrelle a mosaico sul turchino ed il blue. Su un lato vi è una torre del vento che sovrasta l’antico conio delle monete, oggi diventato museo delle monete (ingresso 300.000 rial, aperto dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16); in fondo alla piazza si scorge il grande portone di legno di un caravanserraglio antico, a fianco del quale si trovano negozi che vendono rame; il caravanserraglio è sempre aperto, ha conservato la struttura antica e le sue stanze sono oggi botteghe di artigiani del cuoio, del rame, costruttori di strumenti musicali, bambole, gioielli ecc... A sinistra del portone del caravanserraglio, c’è un cancelletto solitamente chiuso dove c’è la moschea di Ganj Alì Khan (ingresso gratuito, tutti i giorni tranne il lunedi, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16); all’ingresso del caravanserraglio c’è la sede dell’ente per il turismo della regione del Kerman; lì bisogna chiedere che venga aperta la piccola moschea sulla sinistra; la moschea è un piccolo gioiello ed ha calligrafie realizzate dal famoso artista del periodo safavide, Alireza Abbasì. Se su un lato vi è il conio, su uno il muro del bazaar e sull’altro il caravanserraglio, su un’altro vi è l’ingresso, sempre protetto da un cancello, dell’hammam di Ganj Alì Khan (ingresso 300.000 rials, aperto dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16 tranne il lunedi), considerato da molti il più bello dell’Iran. Sulla parte alta che sovrasta l’ingresso si vedono affreschi che ritraggono i diversi mestieri della società persiana nel periodo safavide. Una volta entrati, la prima sala è quella degli spogliatoi, dove attirano l’attenzione i marmi sontuosi e dove ci sono le statue di cera dei diversi ceti della società persiana, nel periodo safavide. Poi si raggiunge la sala calda, dove ci sono ancora oggi le vasche di acqua fredda, e quelle che erano le vasche di acqua calda. Vi è una stanza dove la gente si radeva e si tagliava le unghie, gli spazi dove si faceva lo scrab, e anche un privè del governatore, dove un alabastro particolare, rimane acceso di una luce particolare ogni giorno solo fino ad un’ora dopo il tramonto ed indicava al governatore ed al suo seguito, quando lasciare l’hammam alla sera.
Se viaggiate in Iran, visitate il complesso storico di Ganj Ali Khan, è veramente una delle Meraviglie Sconosciute dell’Iran!