Le meraviglie sconosciute dell’Iran (30) Il sito archeologico di Ganj Namè.
Una delle meraviglie sconosciute dell’Iran, o forse poco visitate dell’Iran, è la stupenda città di Hamedan, nel nord-ovest dell’Iran ed in particolare, il sito archeologico di Ganj Namè.
Una delle meraviglie sconosciute dell’Iran, o forse poco visitate dell’Iran, è la stupenda città di Hamedan, nel nord-ovest dell’Iran ed in particolare, il sito archeologico di Ganj Namè.
Per poter visitare questo luogo davvero meraviglioso, è necessario raggiungere prima la città di Hamedan.
La città di Hamedan, che da’ nome a tutta la regione, e’ il capoluogo e si trova ai piedi del monte Alvand e pertanto gode di un clime mite in primavera ed estate. E’ situata a 1800 metri di altezza e dista 343 chilometri da Teheran.
Per via delle notevoli attrazioni storiche e naturali e’ la quinta città dell’Iran per l’attrazione di turisti ed e’ nota anche per l’università Abu Ali Sina (Avicenna) che ospita centinaia di studenti, docenti e ricercatori.
La città e’ stata oggetto d’interesse di diversi regnanti nel corso della lunga storia dell’Iran. La città, secondo gli storici, venne costruita nel 700 a.C. da Deioce o Daiukku, primo re della dinastia dei Medi.
Lo storico greco Erodoto spiega che questo re collocò la città, che al tempo si chiamava Ecbatana, come propria capitale, proprio come fece un altro re della stessa dinastia, il più famoso Astiage, nonno di Ciro il grande.

Si narra che Astiage abbia circondato il suo palazzo all'interno della città di Hamedan con 7 cinte di mura lucenti, ciascuna dipinta di un colore diverso e, infisse ai baluardi delle due cinte più interne, lastre d'argento e d'oro. La regia che vi era all’interno della città, aveva dalle 30 alle 100 stanze e veniva nominata, come la stessa città, Ecbatana o Hangmatana. Sotto il dominio persiano, Ecbàtana, divenne la residenza estiva dei re.
Fu capitale per gli Arsacidi e residenza estiva per i re Sassanidi.
Bisognerà poi aspettare un lungo periodo, ovvero fino all’ottavo secolo dopo l’egira, perchè la città divenga nuovamente capitale sotto l’impero dei Selgiuchidi. Dopo 50 anni però la città venne distrutta in un primo momento dai mongoli e poi dai Timuridi ma nonostante ciò risorse ogni volta dalle sue ceneri trasformandosi in un centro attivo e pieno di vitalità. La città, che si trova sull’antica via della seta, e’ oggi una delle città “culturali” dell’Iran.
In quanto alla sua architettura, bisogna dire che la Hamedan moderna e’ davvero una piacevolissima città. Forse merito del disegno del 1928 dell’urbanista tedesco Karl Ferich che collocò al centro una grande piazza centrale con un raggio di 80 metri e poi sei strade principali che partono da questa piazza. Queste arterie principali sono come dei raggi da cui poi si ramificano tutte le vie minori ma orientarsi e’ molto facile perchè basta raggiungere una delle sei vie principali per poter ritornare alla piazza centrale e raggiungere la meta preferita.
Hamedan e’ anche ritenuta la città della scienza e della religione per i grandi intellettuali a cui ha dato i natali.
Avicenna, il grandissimo medico e scienziato persiano, nacque proprio in questa città e come lui anche poeti del calibro di Baba Taher, Mirzadè Eshqì, Aref Qazvinì, Maftun Hamedanì, Ghammam Hamedanì e grandi personaggi come Ein ol Ghozat Hamedanì.
In questa città sono nati anche grandi religiosi rivoluzionari degli anni ‘70 come il martire Mofatteh ed il martire Qoddusì.
Un’altra delle opere “valorose” della città di Hamedan sono le incisioni sulla pietra di Ganj Namè. Queste si trovano a 5 chilometri di distanza da Hamedan ed ai piedi del monte Alvand ed alla fine di una vallata incantata.

Le incisioni di Ganj Namè riguardano il periodo Achemenide e precisamente vengono una riguarda Dario il Grande ed un’altra suo figlio Serse. Le incisioni sono di 20 righe e sono state realizzate in scrittura persiana antica, babilonese ed elamita.
Se viaggiate in Iran, visitate la città di Hamedan ed il sito di Ganj Namè, sono veramente una delle Meraviglie Sconosciute dell’Iran!