Le meraviglie sconosciute dell’Iran (45) Il castello di Alamut
Iran è una delle nazioni più belle del mondo, sia dal punto di visto della ricchezza storica che sotto il profilo delle attrazioni naturali. In questo programma però vi vogliamo presentare alcune meraviglie meno conosciute dell’Iran, che di solito non si trovano nei giri turistici, e che certe volte neanche gli iraniani conoscono. Insomma, l’obiettivo è presentarvi luoghi, monumenti e paesaggi magici, che pochi hanno potuto conoscere e apprezzare.
Una delle meraviglie sconosciute dell’Iran, è la stupenda citta' di Qazvin , nel Iran nord- orientale ed in particolare, Il castello di Alamut nella regione di Qazvin.Qazvin è il capoluogo dell'omonima provincia, si trova a un'altitudine di 1.300 m dal livello del mare, ai piedi dei monti Alburz .E' bene sapere che in passato l'odierna regione era parte della regione di Zanjan ma nel 1997 le autorità iraniane hanno deciso di conferire a Qazvin e le sue zone limitrofe il titolo di regione per via della crescente importanza di questa città e della sua provincia.La regione si estende per 15800 chilometri quadrati e confina con le regioni del Mazandaran, del Gilan, di Hamedan, Zanjan, Markazì e Alborz.La regione può essere suddivisa in tre parti; la zona montuosa, poi quella che di fatto si trova ai piedi dei monti ed infine le zone di pianura. La regione e' attraversata dalla catena dei monti Alborz, e ricoprono quasi la metà della superfice della regione. Tra i monti vi sono le valli e le pianure che in pratica sono il luogo dove si concentra la popolazione della regione di Qazvin. Dai monti della regione sgorgano fiumi importanti e con acqua abbondante , rispondono al fabbisogno d'acqua delle pianure.La pianura di Qazvin, tra tutte quelle dell'Iran, e' molto particolare non solo per la sua fertilità e la sua flora e fauna, ma pure per ragioni storiche; i reperti archeologici infatti lasciano pensare che fu in questa pianura che nella preistoria i primi popoli iranici appresero e praticarono l'agricoltura che in seguito venne esportata in altre zone dell'altopiano iranico ad est e nel centro.Qazvin e' sicuramente uno dei luoghi antichi in cui gli iraniani si stabilirono. Secondo le iscrizioni più antiche, Qazvin sarebbe nata nel periodo dei Medi, la prima dinastia reale iraniana di origini ariane; a testimoniare tale verità vi e' la lingua Tati, una lingua che oggi viene parlata nelle località di Takestan, Buin Zahra ed alcuni villaggi di Alamut ed e' simile alla lingua parlata al tempo dei Medi.Sono molto importanti i siti archeologici preistorici della regione che si trovano sulle colline intorno a Qazvin, Saggez Abad, Buin Zahra e Takestan. Gli scavi in queste zone hanno dimostrato che la gente viveva in questa regione almeno dall'8000 a.C. e le genti che vivevano in queste zone avevano una buona conoscenza delle tecniche dell'agricoltura e praticavano attività come la produzione di vasi di terracotta. Qazvin non e' una regione molto grande ma vanta una grande varietà sotto il profilo delle lingue e dei dialetti parlati ed anche per le diverse razze ed etnie in essa presenti. A nord della regione e nelle pianure il farsi e' la lingua predominante. A nord-ovest e a sud si parla l'azero; ad ovest e nelle località di Takestan e nei villaggi circostanti, come detto in precedenza, si parla il Tati che e' l'erede dell'antico persiano; ad est della regione si parla sia il curdo che il lorì.

Qazvin, ha oggi una posizione importante e strategica soprattutto perchè collega Teheran alle città occidentali dell'Iran. Per via delle sue attrazioni storico-culturali poi e' una delle città preferite dai turisti.La maggior parte dei viaggiatori la considera soprattutto una buona base alla quale partire per effettuare l'escursione al castello Alamuti ( Castello degli assassini) nella meravigliosa valle di Alamut. Se si decide di pernottare a Teheran, sarà possibile raggiungere Alamut dopo aver percorso 150 km circa verso nord-ovest. Controllando i cartelli in strada, si potranno seguire le indicazioni verso tale antica area, girando in direzione delle montagne. Da qui occorrerà percorrere altri 140 km, passando attraverso passaggi di montagna particolarmente ostici.Superato il villaggio di Moallem Kalayè, un cartello annuncia l’ingresso nella celebre valle degli Assassini.. Per conoscere la storia di questo luogo occorre risalire alle origini degli Ismailiti, che nacquero nel nono secolo d.C. in Persia. Loro credevano in 7 sacri discendenti di Maometto, non in 12. Il loro leader più noto era Hassan Sabbah, che guidava una lotta contro il governo sunnita Selgiuchide, al potere nell’XI secolo in Persia. Ne nacque una cruenta battaglia, con gli uomini di Sabbah che assassinarono il vizir persiano e il re Maliksha, dando alle fiamme la moschea di Isfahan.Dopo ogni azione tremenda si ritiravano proprio in questa valle, caratterizzata da ben 23 splendide fortezze. Quella più irraggiungibile era Alamut, in persiano Nido dell’Aquila, grazie ai quattro lati che affacciavano su altrettanti burroni profondissimi. Sarà possibile accedere alla fortezza, fronteggiando una faticosa salita, caratterizzata da 300 scalini. Giunti alla porta d’ingresso, ci si ritroverà dinanzi a un vero e proprio pezzo di storia. Da mille anni infatti vi è incisa la parola Allah.
