Iran, scoprire la storia dell'arte - 21
Cari amici, vi presento un altro appuntamento con l'arte iraniana, dai tempi della grande Persia fino ad oggi. In ogni puntata cercheremo di raccontare ed approfondire allo stesso tempo la storia dell'arte iranica.
In questo programma parleremo dell'arte del periodo achemenide
Gli Achemenidi furono una dinastia di re persiani. I Persiani (Parsi) erano una popolazione ariana di fatto imparentata con i Medi. Erano divisi in tre gruppi:
Il primo gruppo, Parsua, stabiliti ad ovest del lago di Orumiyeh, i quali vivevano a fianco dei Mannei. Dopo l’ascesa al potere dei Medi e l’istituzione del loro impero, che incluse anche i Mannei, i Parsua accettarono l’autorità del sovrano medo
Il secondo gruppo abitava la zona ad est del territorio di Susa, e vivevano in unità con gli Elamiti. La loro capitale era Anshan e nel periodo del massimo splendore dell’Elam – primi secoli del primo millennio – con gli elamiti ebbero un governo comune. Questo gruppo si chiamava Parsumash;
Il terzp gruppo, Persiani, o Parsi, che abitavano l’attuale Fars, o per meglio dire le zone di Marvdasht e di Estakhr.
Ciò che pensano alcuni, cioè che i Parsumash e i Parsi siano quegli stessi Parsua stabiliti ad ovest del lago di Orumiyeh, migrati a sud, sembra poco ragionevole. Infatti, in primo luogo non esiste nessun documento in grado di confermarlo, e in secondo luogo una migrazione a sud avrebbe necessitato di motivazioni serie. I Parsua occupavano un territorio, quello ad ovest del suddetto lago, verde e fertile, e la ricerca di nuove terre era fuori discussione. D’altra parte, se lo scopo fosse stato quello di avvicinarsi ai loro cugini Parsumash ad Anshan, avrebbero dovuto attraversare i territori dei Medi, dei Lullubi e dell’Elam, e tutta questa fatica solo per avvicinarsi ai Parsumash è piuttosto improbabile. I tre gruppi di Persiani, probabilmente, dopo la nascita del regno medo o proprio mentre i Medi si stavano stabilendo, colonizzarono diverse parti dell’Iran; i Medi, essendo numericamente più consistenti, riuscirono per primi a formare uno stato forte ed esteso.

I Parsumash si unirono agli Elamiti ad Anshan, e alla fine del secondo millennio accettarono il dominio elamita; tra il 1.300 e il 1.100 Untash-Gal e i suoi successori si proclamarono re di Anshan e Susa. Quando i Medi occuparono l’Iran centrale, occidentale e settentrionale, sottomettendo i Mannei e i Parsua, i Parsumash costituirono un piccolo potere locale ad Anshan e intorno al 700 Almanas o Achemene fondò nella città la dinastia achemenide. Dopo di lui, Teispe ereditò il trono, regnando dal 675 al 640. Fu lui a conquistare la terra dei Parsi, o Parsea, e verso la fine del suo regno spartì i territori sotto la sua autorità tra i suoi figli. Il territorio dei Parsumash venne assegnato al figlio maggiore Ciro I, che chiamò “il grande re”; la Parsea venne assegnata al figlio minore, Ariaramne, che il padre chiamò “grande re, re dei re, re della Parsea”. Ciro, che era più vicino all’Elam e alla Mesopotamia, al fine di mettersi al riparo da eventuali invasioni assire, inviò suo figlio maggiore a Ninive, presso Assurbanipal, per assicurargli che l’Elam non sarebbe stato attaccato. Ariaramne all’inizio fece dei buoni progressi, ma suo figlio Arsam non fu in grado di governare altrettanto bene. Ciro I, quando i Medi erano al potere ebbe un atteggiamento amichevole, tentando di unire i Persiani e i Parsumash. Suo figlio Cambise I, anche se si considerava indipendente, agiva in modo tale che i Medi lo consideravano la loro longa manus. Per questo, dopo Ariaramne e a causa della debolezza di Arsam, Astiage re dei Medi assegnò anche la Parsea al controllo di Cambise, offrendogli in sposa la figlia Mandane; dalla loro unione nacque Ciro II, che sarà noto come Ciro il Grande.In principio, Ciro si impegnò a rispettare l’autorità di Astiage, ma dentro di sé coltivava l’aspirazione di impadronirsi della corona e del trono dei Medi.