Mar 08, 2022 09:21 CET

Cari amici, l’Iran è una delle nazioni più belle del mondo, sia dal punto di visto della ricchezza storica che sotto il profilo delle attrazioni naturali. In questo programma però vi vogliamo presentare alcune meraviglie meno conosciute dell’Iran, che di solito non si trovano nei giri turistici, e che certe volte neanche gli iraniani conoscono. Insomma, l’obiettivo è presentarvi luoghi, monumenti e paesaggi magici, che pochi hanno potuto conoscere e apprezzare

Una delle meraviglie sconoscuite dell'Iran e' Shahr-e Sukhte la "Città Bruciata situata nella regione sistan e Baluchistan nella parte sud-orientale dell’Iran. 

Il Sīstān è una regione di confine situata nell'Iran e l'Afghanistan sud-occidentale . Nello Shahnameh, (Il libro dei Re’) il Sistan viene chiamato anche Zabulistan, da Zabol, cioe’una città della zona. Nell'opera epica di Ferdowsi, lo Zabulistan/ è a sua volta descritto come la patria del mitologico eroe Rostam. Il Sistan ha un forte legame con lo Zoroastrismo, e durante il regno sasanide il lago Hamun fu uno dei due luoghi di pellegrinaggio dei fedeli. Esso fece parte dell’impero sasanide, e, a partire dal 7° sec., di quello arabo-musulmano. In quest’ultimo ebbe poi autonomia politica con varie dinastie, tra cui quella dei ṣafavide, che aveva unificato la Persia.

Tra i più famosi siti archeologici del Sistan sono Shahr-e Sokhta e Kuh-e Khwaja, una collina su un'isola al centro del lago Hamun.

Shahr-e Sukhte la "Città Bruciata" un sito archeologico risalente all'Età del Bronzo. Si tratta di un insediamento urbano attribuibile alla Cultura Jiroft, collocato nella parte sud orientale dell'Iran, lungo il corso del fiume Helmand, lungo la strada che congiunge Zahedan a Zabol, nella provincia del Sistan e Baluchistan.

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Costituisce ancora oggi uno dei misteri del Mondo Antico e non stupisca gli archeologi del mondo con nuove scoperte .La Città Bruciata ricopre un’area di oltre 300 mila ettari, e non a caso attrae come una sorta di santuario degli archeologi, studiosi e scenziati da tutto il mondo da quasi un secolo.Fondata nel 3200 a.C., la città cadde in rovina nel 2100 a.C. dopo essere stata bruciata(da qui il nome) per ben tre volte e dopo che nessuno ha voluto più ricostruirla. Quattro civiltà l’hanno popolata e i reperti dimostrano che una volta era divisa in questo modo: la parte a nord-est era costellata di distretti residenziali mentre nelle altre parti c’erano aree industriali, un grande cimitero ed edifici religiosi. La popolazione viveva essenzialmente di commercio e di agricoltura. Il fatto che non siano state rinvenute armi nel sito ha suggerito la natura pacifica degli abitanti della città. La città è priva di mura e fortificazioni, un’altro aspetto misterioso della civiltà raffinata e strana di questa sito. Anche se oggi il clima della regione è secco ed arido, gli esperti dicono che al tempo dell’esistenza della città il clima era fresco e moderato e la vegetazione era rigogliosa ed erano diffusi alberi come il salice piangente, l’acero e il pioppo bianco. Gli studi archeologici ci aiutano ad immaginare la Città Bruciata come una raffinata città di agricoltori ed artigiani che avevano trasformato la loro terra in un importante centro industriale ed artistico. I gioielli e gli accessori  di bellezza considerevole trovati nel sito  testimoniano la creatività degli artigiani e soprattutto il raggiungimento di tecniche avanzate per la lavorazione dei metalli e degli altri materiali. Tenendo presente che gran parte degli accessori e dei vasi ritrovati nel sito  si trovavano nelle tombe, gli archeologi dicono che gli abitanti della Città Bruciata credevano nella vita oltretomba e per questo venivano sepolti con vestiti, posate, utensili, per non rimanere senza nella vita dell’aldilà.

 

In alcune tombe sono state ritrovate pure tracce di aglio e secondo alcuni archeologi, come avveniva in altre civiltà, anche questa gente pensava che l’aglio allontanasse gli spiriti maligni. L’area tombale veniva inoltre coperta con frammenti di vasi, come se questo venisse usato per fare una sorta di pavimentazione. I diversi tipi di vasi di terracotta, gli utensili di pietra, le stuoie di paglia, i tessuti e i mosaici scoperti mostrano che la Città Bruciata erano un centro industriale rilevante del suo tempo. Nelle tombe sono state ritrovate collane d’oro nelle quali sono state incastrate pietre preziose azzurre; l’esame attento dei gioielli ha rivelato che le lame usate dagli orefici per tagliare il metallo prezioso avevano uno spessore di meno di un millimetro.