Ott 23, 2022 11:25 CET

Cari amici, vi presento un altro appuntamento con l'arte iraniana, dai tempi della grande Persia fino ad oggi. In ogni puntata cercheremo di raccontare ed approfondire la storia dell'arte iranica.

In questo programma parleremo dell'arte nel periodo di  Bahram della dinastia Sassanide.

A Sar Mashhad si trova un altro bassorilievo di Bahram II, in cui il re è raffigurato nell’atto di tagliare in due un leone, nelle due fasi dell’atterramento e del taglio vero e proprio. Dietro al re si scorgono in piedi la regina e altri due membri della famiglia reale. L’immagine della regina non ha alcun tratto femminile. La sacralità della donna presso gli antichi iraniani impediva che venisse rappresentata; perciò sembrerebbe che lo scultore abbia deciso di dare alla regina dei tratti mascolini. Ghirshman ritiene che che l’artista non fosse in grado di riprodurre il rilievo, cosa che non è accettabile, poiché lo stesso scultore che è riuscito a rappresentare così bene l’audacia e la potenza del’attacco di Bahram al leone, utilizzando i tratti con una forza tale che tutti il movimento è concentrato sul re, sarebbe stato di certo in grado di dare un po’ di rilievo.

Image Caption

Nel 1957 è stato scoperto un altro bassorilievo di Bahram nella zona di Guyum, nel Fars, che raffigura, anche se in maniera incompleta, la sua incoronazione.La rappresentazione dell’incoronazione a cavallo è andata scomparendo all’incirca dal quarto secolo in poi, soppiantata dalla versione “in piedi”. L’incoronazione di re Narse, figlio di Shapur I, a Naqsh-e Rostam, e del suo successore Bahram III, ne sono degli esempi. Nell’incoronazione di Narse, il re riceve da Anahita un diadema, mentre suo figlio Bahram ancora bambino è in piedi tra le due figure e due membri della corte attendono in piedi dietro a Narsete. La divinità Anahita è più grande del re e le sue vesti increspate scendono dal corpo fino a terra, caratteristica questa che permette di identificare la dea, insieme alla forma dei suoi riccioli. Dal punto di vista della proporzione, questa immagine non ha la forza e la bellezza di quelle di Shapur e Bahram II (Bahram Gur), ma l’opera è comunque realizzata con uguale tecnica e perizia.

Image Caption

Un altro bassorilievo di Naqsh-e Rostam ritrae Hormozd II al galoppo mentre disarciona il nemico con una lunga asta. L’immagine appare mutuata da quella di Ardashir a Firuzabad, in cui il re è rappresentato in modo molto simile.L’immagine del trionfo di Shapur II sui Kushana è invece differente dai bassorilievi precedenti. Qui, la composizione si sviluppa orizzontalmente, lungo due linee orizzontali sovrapposte. Al centro della linea superiore appare Shapur, seduto frontalmente con un’aria di forza che ha qualcosa di magico, mentre con la mano sinistra regge l’impugnatura della spada che è posta verticalmente lungo l’asse del suo busto. La raffigurazione, il cui rilievo non emerge molto dal livello della roccia, potrebbe essere stata scolpita seguendo le linee di un affresco preesistente. A destra del re, cioè a sinistra dell’osservatore, si trovano i notabili della corte, in piedi, con le dita piegate in segno di sottomissione. Lungo la linea inferiore, nella stessa parte, un palafreniere conduce il cavallo del sovrano mentre la servitù è dietro di lui con le braccia conserte. Nella fila sopra, alla sinistra del re, i soldati iraniani conducono i prigionieri kushana con le mani legate al cospetto del sovrano, mentre sotto dalla stessa parte il boia porta al re la testa mozzata del re nemico; dietro si vedono altri prigionieri in catene. L’uso di portare la testa del nemico al re o al comandante è di origine sarmata. I Sarmati erano imparentati con i Persiani e divennero tributari degli Achemenidi e poi dei Sasanidi.

 

 

Tag