La Turchia sta occupando il Kurdistan iracheno
PARS TODAY - Negli ultimi giorni la Turchia sta occupando la regione del Kurdistan iracheno, nel nord dell’Iraq.
L’escalation si è intensificata tanto in Iraq quanto in Siria, in una palese violazione della sovranità di ambedue i Paesi.
Le mosse della Turchia stanno aumentando l’instabilità regionale, con il rischio di far scoppiare una guerra su di una scala più vasta a lungo termine, con implicazioni regionali e globali. Le azioni aggressive dell’esercito turco, tra cui posti di blocco, interrogatori ai cittadini per strada e sfollamento dei villaggi, dimostrano un’occupazione de facto della regione che mina la sovranità dell’Iraq e del popolo curdo.
Il dispiegamento di un migliaio di soldati, centinaia di carri armati e veicoli blindati, insieme alla creazione di basi militari, solleva serie preoccupazioni sulle intenzioni della Turchia nella regione.Il dispiegamento da parte della Turchia di carri armati, soldati e posti di blocco in profondità nel territorio curdo iracheno si configurerebbe come un chiaro tentativo di occupare questa parte di Kurdistan. Questo potrebbe portare a un’escalation della guerra a lungo termine, con implicazioni regionali e globali.
I resoconti dei media, dei residenti della provincia di Duhok e degli esperti di sicurezza sulle questioni irachene indicano che la Turchia sta tentando di impadronirsi di aree strategiche chiave di Duhok con il pretesto di contrastare i guerriglieri del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK).
Le recenti offensive dell’esercito turco contro la catena montuosa di Matina sono iniziate dal lato orientale e hanno l’obiettivo di prendere il controllo delle basi del PKK e avanzare verso ovest attraverso le montagne. Negli ultimi tre giorni, l’operazione si è concentrata su un tratto di circa 20 chilometri da est a ovest di Matina. Secondo gli analisti militari, l’obiettivo finale della Turchia, con questo significativo rafforzamento militare, è quello di prendere il controllo delle montagne Gara, nella provincia di Duhok.
In Siria, invece, le città occupate di Bab, Azaz e Afrin sono testimoni di proteste contro la presenza turca in risposta alle pratiche razziste contro i siriani all’interno della Turchia, in particolare l’attacco alle famiglie siriane di domenica scorsa nella città di Kayseri, e la protesta contro il recente riavvicinamento tra Ankara e Damasco.
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