Iniziative UE per la ripresa dei negoziati di pace in Ucraina
Con la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi del 2024 e la prospettiva di una significativa riduzione degli aiuti militari e delle forniture di armi da parte di Washington all'Ucraina, le preoccupazioni degli europei sul futuro della guerra in Ucraina sono aumentate. Di conseguenza, si registrano iniziative, in particolare da parte della Germania, per porre fine al conflitto. Tuttavia, tali azioni hanno incontrato una reazione negativa da parte di Kiev.
In questo contesto, venerdì scorso, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha avuto una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin, invitandolo a riprendere i negoziati di pace con l'Ucraina. Nel corso della telefonata, durata un'ora e che è stata la prima dopo due anni, Scholz ha chiesto il ritiro delle forze russe dall'Ucraina e ha riaffermato il sostegno continuo della Germania a Kiev. La Germania è il principale sostenitore finanziario dell'Ucraina e, dopo gli Stati Uniti, il maggiore fornitore di armi al Paese. Questa conversazione si è svolta mentre l'Ucraina affronta gravi difficoltà sul campo di battaglia, aggravate dalla carenza di armi e risorse militari.
Scholz ha inoltre chiesto alla Mosca di accogliere positivamente la proposta di avviare negoziati con l'obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura, ribadendo l'impegno della Germania a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario. Prima di parlare con Putin, Scholz aveva avuto una conversazione telefonoca anche con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L'ultimo dialogo tra Scholz e Putin risaliva al dicembre 2022.
Questa iniziativa ha provocato una reazione negativa da parte di Zelensky, il quale ha dichiarato che la telefonata di Scholz a Putin mina gli sforzi per isolare il leader russo e per porre fine alla guerra con una pace equa. Zelensky, in una precedente intervista, aveva affermato che, sotto la guida di Trump, il conflitto con la Russia potrebbe finire più rapidamente. Tuttavia, ha aggiunto che se Trump mirasse semplicemente a porre fine alla guerra a qualsiasi costo, ciò potrebbe danneggiare gli interessi dell'Ucraina.
Pertanto sembra che stiano emergendo cambiamenti significativi nella dinamica della guerra in Ucraina, in particolare con il ritorno di Trump e le sue politiche. Questo ha portato i Paesi europei sostenitori di Kiev, specialmente la Germania, a concludere che la prosecuzione della guerra nelle condizioni attuali non è più sostenibile. Le critiche di Trump alla politica statunitense verso la guerra in Ucraina, inclusi i generosi aiuti militari, hanno alimentato le preoccupazioni tra i membri europei della NATO. Trump ha criticato i livelli degli aiuti statunitensi all'Ucraina, definendo Zelensky "il più grande venditore del mondo". Questi cambiamenti hanno spinto Scholz a contattare Putin per promuovere un cessate il fuoco.
Tuttavia, le posizioni espresse dalla Russia mostrano scetticismo verso la capacità o la buona fede di Trump nel porre fine alla guerra. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha affermato di non sapere come Trump intenda risolvere la crisi ucraina, ma che Mosca attende con interesse le sue proposte. Lavrov ha inoltre sostenuto che un'eventuale presidenza Trump non cambierebbe la posizione fondamentale di Washington, che mira a mantenere il controllo totale della situazione.
Queste dichiarazioni indicano che l'idea di una fine della guerra sotto una nuova presidenza Trump è più vicina a un sogno che a una realtà, specialmente considerando che la strategia generale di USA ed Europa per indebolire la Russia resta invariata. Pertanto, è improbabile che le politiche occidentali nei confronti di Mosca cambino radicalmente, anche con il ritorno di Trump al potere.
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