Iran, la più grande vittima delle armi chimiche
(last modified Wed, 27 Nov 2024 05:13:14 GMT )
Nov 27, 2024 06:13 Europe/Rome
  • Iran, la più grande vittima delle armi chimiche

Nel corso della 29esima sessione della Conferenza annuale dei Paesi membri della Convenzione per la Proibizione delle Armi Chimiche (CWC) tenutasi all'Aia, i Paesi occidentali hanno mantenuto il silenzio di fronte agli innumerevoli crimini legati all'uso delle armi chimiche.

In contempo, gli stessi Paesi occidentali accusano la Repubblica Islamica dell'Iran, che è la più grande vittima delle armi chimiche, di tentare e di fabbricare armi di distruzione di massa.

Kazem Gharibabadi, vice ministro per gli Affari Legali e Internazionali del Ministero degli Esteri iraniano, ha ribadito durante il suo intervento alla conferenza che l'Iran è la più grande vittima delle armi chimiche nell'era contemporanea. Gharibabadi ha inoltre condannato fermamente i crimini del regime sionista contro il popolo palestinese e libanese dicendo: "Questo regime, con il supporto incondizionato di alcuni Paesi occidentali, in particolare degli Stati Uniti, continua a perpetrare crimini rimanendo impunito."

Il vice ministro iraniano ha poi sottolineato il sostegno dato dai Paesi occidentali al regime di Saddam Hussein durante la guerra imposta all'Iran, dichiarando: "Germania e Stati Uniti, in qualità di principali fornitori di materiali chimici al regime baathista iracheno, sono complici nei crimini commessi contro il popolo iraniano. Questi Paesi devono rispondere per le loro azioni illegali a livello internazionale e risarcire le vittime iraniane delle armi chimiche."

Gli Stati Uniti, nel 2003, hanno invaso l'Iraq con il pretesto di distruggere le armi chimiche. Tuttavia, sono stati proprio gli Stati Uniti e la Germania a fornire al regime di Saddam Hussein le armi chimiche, che l'ex dittatore iracheno ha poi usato su vasta scala contro l'Iran e lo stesso popolo iracheno. Molti dei feriti dagli attacchi chimici furono trasferiti in ospedali europei, tra cui quelli tedeschi. Tuttavia, questi stessi governi continuano a mantenere doppi standard, ostacolando la distruzione delle armi chimiche e sostenendo in larga misura il regime sionista nell'uso di tali armi contro i civili palestinesi.

Kazem Gharibabadi ha condannato l'uso di armi chimiche e materiali pericolosi, tra cui il fosforo bianco e l'uranio impoverito, da parte del regime sionista contro il popolo indifeso di Palestina e Libano. Il funzionario iraniano ha poi chiesto al Direttore Generale dell'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPCW) di condurre indagini approfondite al riguardo e di adottare misure concrete per proteggere le vittime.

Il regime sionista non ha esitato a commettere crimini di ogni tipo a Gaza e in Libano, incluso l'uso di bombe al fosforo bianco e all'uranio impoverito. L'impiego di queste bombe equivale a un genocidio della popolazione di un'area e alla contaminazione del territorio stesso. Nonostante l'adesione a convenzioni come quella per la proibizione della produzione e dell'uso delle armi chimiche, i sostenitori della distruzione delle armi di distruzione di massa non rispettano i loro obblighi.

Gli Stati Uniti e i governi europei sfruttano convenzioni come quella sulla proibizione delle armi chimiche o il Trattato di non proliferazione nucleare (NPT) come strumenti per perseguire i propri obiettivi di supremazia.

Il vice ministro per gli Affari Legali iraniano, rivolgendosi ai rappresentanti presenti alla 29esima Convenzione per la Proibizione delle Armi Chimiche, ha dichiarato: "Le accuse infondate degli Stati Uniti contro la Repubblica Islamica dell’Iran che a sua volta è la più grande vittima delle armi chimiche dell'era contemporanea, si ripetono, mentre l’esercito americano è il più grande detentore di scorte di armi chimiche. Dopo anni di ritardi e proroghe per la distruzione dei propri arsenali, gli Stati Uniti sono diventati i principali violatori della Convenzione."

Va ricordato che gli Stati Uniti hanno una lunga storia di non conformità a questa Convenzione. Nel 2003, dopo l'invasione dell'Iraq, hanno trasferito e distrutto le armi chimiche scoperte in Iraq con sei anni di ritardo e senza informare l'OPCW. La Repubblica Islamica dell'Iran ha segnalato in quelle stesse occasioni le ripetute violazioni della Convenzione da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati.

 

 

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