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Nuove dimensioni dei crimini del regime sionisa: l’uso di civili come scudi umani
Pars Today– Il regime sionista, durante la guerra di Gaza, ha utilizzato centinaia di civili palestinesi come scudi umani.
Il quotidiano Haaretz, pubblicando la confessione di un alto ufficiale sionista riguardo all’uso di civili palestinesi come scudi umani, ha riportato le sue dichiarazioni: “Ogni unità militare aveva a disposizione alcuni civili palestinesi e li utilizzava come scudi umani, nel senso che nessun soldato israeliano entrava nelle case palestinesi prima che questi individui le perquisissero.”
L’ufficiale ha confessato che l’uso di civili palestinesi come scudi umani nella Striscia di Gaza si ripeteva almeno sei volte al giorno e che i comandanti sul campo ne erano a conoscenza, definendolo una “necessità operativa”.
Non è la prima volta che il regime sionista utilizza i palestinesi come scudi umani. Negli anni passati sono stati pubblicati diversi rapporti che dimostrano come i militari israeliani abbiano fatto ricorso a questa pratica durante i conflitti, nelle perquisizioni delle case e nei controlli nei territori palestinesi. Di recente, anche il New York Times ha riferito che i soldati sionisti costringono regolarmente i residenti di Gaza a svolgere compiti pericolosi, come ispezionare i tunnel del movimento di resistenza palestinese Hamas. In merito a questa pratica, Mohammed Shubeir, un palestinese rilasciato da Israele, ha raccontato: “I soldati israeliani mi hanno usato come scudo umano.” Questo diciassettenne ha riferito che i militari lo costringevano, mentre era ammanettato, a camminare tra le macerie della sua città natale, Khan Yunis, nel sud di Gaza, per individuare eventuali ordigni esplosivi. Shubeir ha dichiarato: “I soldati israeliani mi mandavano dentro appartamenti minati, e io ogni volta pensavo che fossero gli ultimi momenti della mia vita.”
L’uso di scudi umani da parte del regime sionista avviene nonostante il divieto sancito dalle leggi internazionali, in particolare dalla Quarta Convenzione di Ginevra e dai suoi protocolli aggiuntivi. L’impiego di scudi umani da parte di Israele non solo costituisce una flagrante violazione dei diritti umani, ma alimenta anche la rabbia e il risentimento tra i palestinesi, oltre a suscitare indignazione tra le organizzazioni civili e per i diritti umani a livello globale. Tuttavia, le istituzioni internazionali, a causa delle pressioni politiche degli Stati Uniti e degli alleati di Israele, continuano a evitare di condannare questi crimini.
Di fatto, il regime sionista, oltre a privare da decenni i palestinesi dei loro diritti, ha recentemente intensificato le sue atrocità nella guerra di Gaza. Tra queste, si annoverano il genocidio dei palestinesi, la loro espulsione dalle loro terre, le sofferenze inflitte loro attraverso il divieto di accesso a cibo e medicinali, e l’uso di civili come scudi umani durante le pattuglie e le perquisizioni nelle abitazioni palestinesi.
Nonostante tutti questi crimini, il regime israeliano continua a godere del sostegno dei Paesi occidentali, che si proclamano difensori dei diritti umani. Le sue atrocità non solo vengono ignorate, ma anche insabbiate nei media occidentali, affinché la gravità dei crimini israeliani resti nascosta.
A tal proposito, Izzat al-Rishq, membro dell’ufficio politico del movimento Hamas, ha recentemente dichiarato: “L’uso da parte dell’esercito razista e criminale del regime sionista dei prigionieri palestinesi come scudi umani nelle sue operazioni terroristiche nella Striscia di Gaza è un crimine a tutti gli effetti e una palese violazione delle leggi di guerra e dei diritti dei prigionieri. È una chiara violazione di tutte le leggi, convenzioni e trattati internazionali.” Izzat al-Rishq ha invitato la comunità internazionale, la Corte internazionale di giustizia e la Corte penale internazionale ad aggiungere il crimine dell’uso di prigionieri palestinesi come scudi umani al dossier dei crimini di guerra del regime sionista, affinché i leader dell’occupazione vengano processati per tali atti.
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