Scopri l’Iran (15); Isfahan
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Pars Today- Isfahan è una città straordinaria di cui ogni suo angolo è un incanto che cattura lo sguardo e regala al visitatore il piacere di osservare e perdersi nella bellezza. È una città storica in cui la modernità, con tutto il suo splendore e la sua appariscenza, non è riuscita a superare l’autenticità, la civiltà, l’arte, la creatività, la raffinatezza e la grazia che la contraddistinguono.
(last modified 2025-11-02T11:13:40+00:00 )
Ott 11, 2025 11:05 Europe/Rome
  • Scopri l’Iran (15); Isfahan

Pars Today- Isfahan è una città straordinaria di cui ogni suo angolo è un incanto che cattura lo sguardo e regala al visitatore il piacere di osservare e perdersi nella bellezza. È una città storica in cui la modernità, con tutto il suo splendore e la sua appariscenza, non è riuscita a superare l’autenticità, la civiltà, l’arte, la creatività, la raffinatezza e la grazia che la contraddistinguono.

Isfahan, chiamata anche Nesfe Jahan (la metà del mondo), è colma di opere artistiche e storiche. Tra le più note vi sono: la Piazza Naqshe Jahan, la Moschea dell’Imam, il Ponte Sio se Pol, il Ponte Khaju, il Ponte Marnan, la Moschea Jameh di Isfahan, la Moschea Seyyed, la Moschea Sheikh Lotfollah, il Minareto oscillante (Menar Jonban), la Torre dei piccioni, il viale Chahar Bagh Abbasi, la Piazza Atigh, il Palazzo Chehel Sotoun, il Tempio del Fuoco di Isfahan, il Palazzo Ali Qapu, il Palazzo Hasht Behesht, la Cattedrale di Vank, la Scuola Chahar Bagh e l’Hotel Abbasi.

Secondo gli esperti del patrimonio culturale della provincia di Isfahan, sono state identificate in questa regione oltre 22.000 attrazioni storiche e culturali di grande valore, tra le quali 1.765 sono registrate nella lista nazionale dell’Iran e un certo numero anche nell’elenco dell’UNESCO.

Il primo sito storico di Isfahan ad essere iscritto nel patrimonio mondiale dell’UNESCO è la Piazza Naqshe Jahan, la cui costruzione risale a circa 400 anni fa.

A Isfahan, quasi tutte le strade portano alla Piazza Naqshe Jahan! È una grande piazza dal fascino storico unico, la cui architettura lascia senza fiato. È considerata una delle mete turistiche più speciali della città.

Naqshe Jahan è un mondo a sé. Una volta in questa piazza potete fare shopping, godersi un giro in carrozza, scattare splendide fotografie, prendere un caffè in uno dei suoi bar o gustare un fresco e profumato faludeh (un dolce ghiacciato tradizionale) dal sapore paradisiaco. Prenotando un hotel nei dintorni della piazza, si può visitarla a qualsiasi ora del giorno e della notte.

La Piazza Naqshe Jahan ha una forma rettangolare, lunga 560 metri e larga 160 metri. Intorno alla piazza si trovano 200 botteghe su due piani. Inoltre, ai quattro lati di questo rettangolo sorgono quattro edifici principali: il Palazzo Ali Qapu, la Moschea dell’Imam, la Moschea Sheikh Lotfollah e il portale del Bazar Qeysarieh.

Prima che Isfahan diventasse capitale dell’Iran safavide, al posto della piazza esisteva un ampio giardino chiamato “Naqshe Jahan”, dove si trovavano edifici governativi e palazzi dei sovrani timuridi e degli Aq Qoyunlu. Con l’ascesa al trono di Shah Abbas, la superficie del giardino venne livellata e ampliata molto di più rispetto alla vecchia Piazza Koshk, e vi si tennero frequentemente cerimonie con illuminazioni e fuochi d’artificio. Fonti storiche datano la costruzione della piazza nella sua forma attuale all’anno 1011 dell’Egira (1602 d.C.), durante il regno di Shah Abbas.

Il progetto della piazza è conosciuto come “piazza iraniana”, un’armoniosa combinazione di mercato, centro amministrativo e luogo religioso (moschea). Tra le sue particolarità architettoniche vi è anche la presenza della più antica porta per il gioco del polo al mondo, situata al centro della piazza.

Tra gli edifici che si affacciano sulla piazza vi è la Moschea dell’Imam di Isfahan, la più importante moschea del periodo safavide. La costruzione iniziò nel 1020 dell’Egira (1612 d.C.) e le decorazioni finali furono completate nel 1047 dell’Egira (1630 d.C.). La cupola principale è alta 52 metri, i minareti principali 48 metri e quelli d’ingresso 42 metri. Tra le sue caratteristiche spiccano le splendide decorazioni in ceramica smaltata (kashi kari), l’armoniosa relazione architettonica e visiva tra la moschea, i suoi quattro minareti e la piazza, la correzione dell’orientamento verso la qibla nei vestiboli d’ingresso e l’eccezionale effetto acustica di eco sotto la cupola.

Sul lato opposto della piazza si trova il Bazar Qeysarieh, situato nel cuore storico di Isfahan. È dedicato principalmente ai venditori di tappeti e agli artigiani che producono oggetti artistici. L’ingresso monumentale, chiamato Sardare Qeysarieh o Bazar Soltani, è una delle opere più imponenti dell’epoca safavide. Costruito nel 17esimo secolo, fu uno dei principali centri commerciali del regno.

Un’altra celebre attrazione di Isfahan è il Palazzo Ali Qapu, uno dei capolavori architettonici dell’Iran, situato sul lato occidentale della Piazza Naqshe Jahan. Anche questo edificio appartiene al periodo safavide ed è registrato nel patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Ali Qapu è un palazzo di sei piani, alto 48 metri, collegati da scale a chiocciola. Gli stucchi, le pitture e le decorazioni del palazzo sono uniche e, nonostante il passare del tempo, conservano ancora la loro bellezza originaria. L’ultimo piano, noto come Sala della Musica o Sala del Suono, presenta decorazioni in stucco di straordinaria finezza.

Shah Abbas assisteva dalle terrazze di Ali Qapu ai giochi di polo e alle cerimonie nella piazza, vi svolgeva inoltre affari di stato e riceveva ospiti illustri. Grazie ai principi prospettici su cui è stato progettato, il palazzo mostra prospettive differenti da ogni lato, da davanti appare a due piani, dai lati a tre, da dietro a cinque, mentre in realtà è composto da sei piani.

La Moschea Sheikh Lotfollah è un’altra delle attrazioni religiose più famose dell’Iran e una delle mete più visitate di Isfahan. È soggetto prediletto da molti fotografi. La cupola color crema e la facciata esterna attirano lo sguardo di chiunque.

La sua architettura e le decorazioni in ceramica sono ineguagliabili. La cupola è considerata la più perfettamente circolare del mondo e una delle più belle esistenti.

Tra le particolarità di questa moschea vi sono l’assenza di minareti e di una sala di preghiera (Shabestan), la presenza di un tunnel segreto, un ingegnoso sistema di illuminazione attraverso le aperture della cupola e una scala all’ingresso. Alla luce del giorno, i suoi dettagli architettonici risplendono con una bellezza mozzafiato.

Un’altra attrazione di Naqshe Jahan è il Bazar Mesgarha (dei Ramei), risalente all’epoca di Shah Abbas Safavi. Situato a nord del Palazzo Ali Qapu, è tradizionalmente il centro della vendita di oggetti in rame. Quando camminate in questo bazar, affinate l’udito della mente e lasciatevi accordare con il suono del mercato, il ritmo regolare del martellare dei cesellatori, il soffio del vento che si propaga sotto le alte volte, la melodia dei passi dei passanti e il rapido passaggio delle ruote dei carretti da carico…, tutti insieme compongono una canzone che non avete mai ascoltato prima. Questa è la magia del Bazar Mesgarha (dei Ramei) di Isfahan.

Uscendo dal lato ovest della piazza e percorrendo un viale alberato, si giunge al Palazzo Chehel Sotoun (delle Quaranta Colonne), circondato da un giardino di circa 67.000 metri quadrati.

Il palazzo di Chehel Sotoun, che è l’edificio principale all’interno del giardino, fu costruito nell’anno 1057 dell’Egira. Il portico (la grande terrazza) del palazzo di Chehel Sotoun è composto da due parti; una di esse poggia su diciotto colonne di legno alte ed eleganti. Le quattro colonne centrali si ergono su quattro leoni di pietra, scolpiti in modo tale che i due leoni condividano una sola testa umana. Il getto d’acqua nella vasca situata al centro della sala che esce dalla bocca dei quattro leoni posti ai quattro angoli della vasca, e le fontane di pietra lungo il corso del piccolo canale che circonda il palazzo donano a questo edificio un fascino particolare.

La sezione anteriore, leggermente rialzata, è nota come “Sala degli Specchi”. Questa parte dell’edificio poggia su due colonne ed è interamente ornata da un’elaborata e ricchissima decorazione a specchi (Ayeneh kari), in cui piccoli specchi finemente lavorati a mosaico si alternano a grandi specchi verticali e a specchi quadrati. Anche il soffitto della loggia è decorato con varie pitture racchiuse in delicate cornici di legno, disposte in diverse forme geometriche. Nell’ornamentazione del soffitto si può scorgere il riflesso simmetrico della vasca di marmo situata al centro della loggia.

Questo palazzo, in realtà, non possiede quaranta colonne, ne ha venti, che sostengono il soffitto del portico d’ingresso. Tuttavia, il riflesso delle venti colonne nella vasca di fronte all’edificio crea l’immagine di quaranta colonne, da cui deriva il nome Chehel Sotoun (le Quaranta Colonne). Le pitture murali, le decorazioni a specchio e i mosaici di ceramica del Palazzo Chehel Sotoun furono realizzati dai più eminenti artisti e architetti iraniani con una raffinatezza eccezionale.

Allontanandoci dalla Piazza Naqshe Jahan e dirigendoci verso il centro della città di Isfahan, vediamo la splendida e maestosa Moschea Jameh. Un edificio straordinario che racconta, attraverso la sua architettura, un capitolo unico della storia dell’arte iraniana e dell’impegno degli architetti e degli artisti di questa terra.

Questa moschea è uno dei luoghi religiosi più antichi e più belli dell’Iran, nota anche come Moschea Jameh Atigh. In origine fu costruita in mattoni crudi, ma durante i restauri vennero utilizzati mattoni cotti per la loro maggiore resistenza, la rapidità di costruzione e altri vantaggi pratici. Le volte a fontana, i quattro eiwan, i portali, i pilastri di mattoni e le decorazioni, che rispecchiano gli stili architettonici di diverse epoche della storia iraniana, in particolare gli stili Khorasani (o arabo) e Razi, hanno dato vita a un’opera che è divenuta un modello per molte altre moschee dell’Iran e del mondo islamico.

La Moschea Jameh di Isfahan ha una pianta rettangolare, con un cortile principale di 60 per 70 metri. Dispone di due vasche, una quadrangolare al centro e una poligonale nella parte settentrionale. La moschea possiede 10 ingressi e 14 mihrab (nicchie di preghiera), sei realizzati in ceramica, cinque in pietra e tre in gesso. Ai quattro lati del cortile si trovano quattro eiwan, utilizzati nel corso dei secoli per la presenza dei sovrani, le preghiere collettive, l’insegnamento dei religiosi e lo studio degli studenti.

Nella moschea si trovano diversi stili architettonici iraniani, e ogni sezione presenta decorazioni e tecniche innovative che la rendono un vero compendio dell’arte costruttiva persiana. Numerose iscrizioni con versetti, testi ornamentali e poesie in vari stili calligrafici decorano le sue pareti.

Lo studioso americano Arthur Pope, iranologo, durante la sua visita a questo edificio, disse: Quando visitai la Moschea Jameh di Isfahan e mi trovai sotto la sua cupola, sentii che tutto il mio essere era catturato dalla forza della moschea e della sua cupola… Da allora vi tornai molte volte, e ogni volta, contemplando la cupola, non potevo che ammirarla e provare un amore sempre più profondo per Isfahan e per l’Iran. Desidero che il mio corpo venga sepolto in questa terra sacra.

La Moschea Jameh Atigh è stata iscritta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2011 (1390 del calendario iraniano).