Paolo Venturini all'IRIB: "Correre nel deserto iraniano a 70° "
(last modified Sun, 08 Oct 2017 12:22:35 GMT )
Ott 08, 2017 14:22 Europe/Rome

TEHRAN (PARSTODAY ITALIAN)- L’ultra maratoneta Paolo Venturini e' stato intervistato dalla nostra Redazione sulla sua coraggiosa e singolare maratona in Iran.

Settantaquattro chilometri e 970 metri di corsa e camminata nel luogo più caldo del mondo: stiamo parlando dell'incredibile impresa di Paolo Venturini. L’ultra maratoneta Paolo Venturini non si ferma mai e i suoi incredibili record lasciano a bocca aperta. Dopo aver corso per 70 chilometri nella Valle della Morte nel Nevada a 53 gradi e dopo aver scalato di corsa il vulcano ecuadoriano Chimborazo, la cui cima è il punto più lontano dal centro della Terra, ora è il momento della prossima avventura. A metà luglio Paolo tenterà di correre più di 50 chilometri con una temperatura superiore ai 60° nel deserto di Lut in Iran.

“Si tratta di una sfida estrema al massimo– racconta Venturini intervistato dal sito web Sputnik- arriva dopo altri due esperimenti fatti nella mia carriera. Un esperimento fatto molti anni fa nella Death Valley, la valle della morte nel Nevada, scegliendo il periodo più caldo dell’anno, dove ho corso circa 70 chilometri con una temperatura media di 53 gradi. Il secondo esperimento è stato una prima mondiale: ho attraversato il Chott el Jerid, il più grande lago salato del Nord Africa, nel Sud della Tunisia. Ho fatto un percorso sopra i 70 chilometri con temperature fra i 53 e i 54 gradi. In 11 ore ho perso 10 chili, questo per spiegare la difficoltà di quegli ambienti. Adesso siamo arrivati all’estremo, perché il Gondon Beryan, che si trova nel deserto di Lut in Iran è il punto del pianeta Terra dove è stata registrata la temperatura più alta di sempre. Qualche anno fa un satellite della NASA ha registrato la temperatura di 70,7 gradi centigradi. In effetti il deserto di Lut è considerato il posto più caldo del Pianeta. La partenza dall’Italia è prevista il 15 di luglio e il 19 tenterò questa corsa: intendo correre sopra i 50 chilometri, mediamente ci saranno temperature sempre sopra i 60 gradi, temperature difficili solo per camminare. Correre con queste temperature diventa molto pericoloso e difficile, perché il corpo non riesce più a termoregolare e invece che perdere temperatura con il sudore, l’acquista dall’esterno. Sappiamo che quando il corpo umano supera i 40 gradi rischia il collasso. Questa è la sfida: provare ad attraversare il luogo più caldo del mondo in canottiera, pantaloncini e con un berettino. Non avrò lo scafandro con l’aria condizionata o qualcos’altro. Cercheremo di raffreddarmi il più possibile con acqua fredda o ghiaccio. Avremo uno staff composto di 10 persone, fra iraniani e italiani, medici, cameraman e fotografi.”

Per ascoltare la versione integrale dell'intervista potete cliccare qui sopra 

 

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