Come si festeggia il Natale in Iran
(last modified Tue, 26 Dec 2017 05:51:30 GMT )
Dic 26, 2017 06:51 Europe/Rome
  • Come si festeggia il Natale in Iran

Potresti rimanere sorpreso, dipende da quanto conosci dell’Iran e da quali fonti, ma il Natale è celebrato anche nel Paese persiano.

Può sorprendere perché per una nazione prevalentemente musulmana dove i cristiani costituiscono meno dell’1% della popolazione del Paese, si può pensare che tutte le usanze e i riti legati al Natale, dagli alberi di pino decorati posti dietro le vetrine dei negozi ai presepi della Vergine Maria, Giuseppe e Gesù Bambino, sarebbe difficile, se non impossibile, vederli per le strade. Ma a Teheran, in particolare, dove vivono più di 46mila cristiani, lo spirito del Natale può essere avvertito soprattutto nei quartieri cristiani della capitale.

Gli armeni costituiscono la maggior parte della popolazione cristiana iraniana (assiri, cattolici, protestanti e cristiani evangelici costituiscono il resto), che sono seguaci del ramo orientale ortodosso del cristianesimo e, come tale, celebrano il Natale per l’Epifania, il 6 gennaio.

 

Come in ogni parte del mondo, il Natale viene celebrato a casa in compagnia di amici e familiari, seguito da diversi giorni di visite ai parenti (una tradizione che si osserva anche durante le vacanze di Norouz). Ci sono almeno 600 chiese in Iran che svolgono attività speciali nella notte di Natale, come la Chiesa armena di San Sarkis in Villa Avenue, a Teheran. Celebrazioni speciali si svolgono anche presso l’Ararat Club nel quartiere Vanak di Teheran, di proprietà dell’Armeniat Cultural Ararat Organization e fondato nel 1944, ed è considerato una delle più grandi associazioni di armeni iraniani.

 

Il 25 dicembre, il traffico intenso nelle città cosmopolite e la mancanza di neve, una particolarità a Teheran in questo momento, possono mettere un freno allo spirito festivo, ma le bellissime decorazioni dei centri commerciali e degli hotel, le vetrine colorate, i globi di neve e le figure di Babbo Natale dietro le vetrine, e il gioioso ronzio del clima festivo portato dai post su Instagram e Twitter, possono compensarlo.

di Giovanni Sorbello

Fonte: Il Faro Sul Mondo

 

Tag