Ambasciatore Bayat: Iran-Italia, esempio di cooperazione diplomatica
Roma - ''L'Iran e l'Italia, culle di cultura in Asia Occidentale, nel Mediterraneo e in Europa, ...
hanno sempre svolto un ruolo significativo nella promozione della cultura e delle società umane vicine. La fruttuosa interazione delle civiltà iraniana e italiana ha posto le basi nel tempo per una profonda comprensione tra le due nazioni. La lunga storia di interazione culturale ha fatto sì che l'Italia occupi un posto speciale nel cuore degli iraniani. Roma è sempre stata simbolo di bellezza per il popolo d’Iran''.
Così l'ambasciatore di Tehran a Roma, Hamid Bayat, descrive le relazioni tra Iran e Italia alla vigilia del 43esimo anniversario della Rivoluzione islamica in Iran. Anche in ambito economico, ''i beni e i servizi italiani godono di ottima reputazione presso gli iraniani. La positiva accoglienza e l'ottima immagine dell'Italia in Iran si è consolidata attraverso scambi e relazioni profonde, basate sulla fiducia reciproca. Questa tendenza ben conservata e rafforzata dagli iraniani è stata molto visibile nelle relazioni tra i due paesi negli ultimi decenni'', prosegue il diplomatico.
Bayat ricorda inoltre che ''dopo la vittoria della Rivoluzione islamica nel 1979, in un momento in cui le relazioni tra Iran e Unione Europea erano in discussione, l'interazione positiva dell'Italia è stata determinante per facilitare le relazioni dell'Iran con l'Unione''. Infatti, aggiunge, ''i due paesi, Iran e Italia, hanno caratteristiche culturali e geopolitiche affini che li avvicinano nella comprensione delle dinamiche regionali e internazionali''. Per il futuro, l'ambasciatore ritiene che ''nelle relazioni economiche, commerciali e tecniche molto può essere ancora fatto insieme''.
Dopo la firma dell'accordo nucleare nel 2015, le relazioni tra Iran e Italia hanno registrato un’ottima crescita. Il volume delle transazioni è passato da 1,3 miliardi di euro a 5,1 miliardi di euro e l'Italia è diventata il primo partner commerciale dell'Iran''. Il diplomatico ricorda che ''dopo anni di leadership tedesca nelle relazioni commerciali con l'Iran, l'Italia ha superato la Germania e le aziende italiane , dopo la firma dell’ accordo nucleare, hanno rapidamente ampliato la loro presenza nel mercato iraniano. Non solo le grandi aziende hanno concluso importanti contratti con controparti iraniane, bensì anche piccole e medie imprese hanno individuato in Iran partner affidabili. Il volume dei contratti firmati durante la visita degli allora capi di governo a Roma e Teheran ha superato i 30 miliardi di euro. Con una linea di credito di 5 miliardi di euro approvata dal governo italiano per sostenere lo sviluppo delle attività economiche delle imprese italiane in Iran, si è favorito un vero e proprio salto storico nelle relazioni''.
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