Rivoluzione islamica e la filosofia dell’Imam Khomeini
(last modified Thu, 02 Feb 2023 07:50:27 GMT )
Feb 02, 2023 08:50 Europe/Rome
  • Rivoluzione islamica e la filosofia dell’Imam Khomeini

TEHERAN (Pars today italian) - L’Imam Khomeini rammentò agli uomini che la prossimità divina del Waly, dell’intimo di Dio, è la fonte di ogni legittimità temporale, ...

e quindi di ogni compiuta ed efficace applicazione della Legge divina. Sicché i veri depositari dell’autorità politica sono, per volere divino, i Profeti (as) e gli Imam (as), e nel nostro tempo l’Imam Occulto e Vivente, il Mahdi atteso, che Allah affretti la Sua manifestazione, presente alla Comunità dei Credenti nella Sua stessa concretezza carnale, le cui veci spettano, nell’attesa della Sua manifestazione vittoriosa, al consesso dei sapienti, che sono i retti giurisperiti, i quali sono peraltro in grado di esprimere al proprio interno una personalità cui spetti l’incombenza delle realizzazioni pratiche conseguenti ad una prerogativa siffatta.

Fu questa la dottrina che l’Imam Khomeini insegnò al mondo, traendola dal Corano e dalla Sunna in cui essa è contenuta, ed esplicitandola ancor di più, per la liceità della continuazione dello ijtihad, dell’inferenza giuridica garantita dalla giurisprudenza sciita, in rapporto alle esigenze sempre più stringenti di un’età quale la nostra dominata dall’empietà e dall’oppressione. E’ da rilevarsi peraltro come nella comunità sciita la persona del sapiente includa in sé, almeno in linea di principio, i due aspetti della giurisprudenza e della gnosi, il polo esoterico e quello exoterico della autorità spirituale, senza nessuna soluzione di continuità, come fa fede l’esempio stesso dell’Imam Khomeini, il che la mette in grado di reggere la Comunità traendo la sua autorità dal moto d’ascesa alla pura visione intellettuale dei misteri divini, che lo gnostico deve alla mediazione dei 14 Purissimi (as), al riflesso delle Luci che Dio pose attorno al Suo Trono prima della creazione. Piena corrispondenza dunque tra esteriore ed interiore, tra politica e spiritualità, in una connessione gerarchica e conseguenziale dei vari Livelli quale la preconizza il significato stesso della parola “waly”, che contraddistingue l’”intimo”, colui al quale la prossimità divina conferisce l’incombenza del governo degli uomini.

Tutto questo l’Imam Khomeini seppe attuarlo nella realtà effettuale di un’epoca tenebrosa quant’altre mai. Il che dà maggior risalto alla sua grandezza. A nostro avviso, solo l’assistenza divina per il tramite dell’Imam Occulto (ag) può fornirci la chiave di un successo altrimenti inesplicabile. Ed in effetti la sua opera, nel considerarla, ha del miracoloso. Con le sole armi della fede in Dio e dell’osservanza della Sua Legge, egli si guadagnò il riconoscimento spontaneo ed unanime degli iraniani, di un popolo il quale, non dimentichiamolo, sembrava oramai avviato a precipitare sulla china rovinosa di un’irreversibile secolarizzazione e occidentalizzazione, e riuscì ad abbattere un despota tanto possente quanto sanguinario, disperdendo i suoi satelliti, e quasi paralizzando lo strapotere dei suoi protettori, del tutto incapaci non soltanto di reagire efficacemente, ma neppure di capire che cosa stesse accadendo sotto i loro stessi occhi. E lo spettacolo indimenticabile dei milioni di iraniani riunitisi ad accoglierlo nelle vie di Teheran dopo il ritorno dall’esilio, fu il suggello della vittoria di Dio stesso e della Sua Legge contro le forze del caos e della dissoluzione. L’Iran tornava ad essere, primo caso nell’età contemporanea, terra dell’Islam, Dar al Islam, e sfidava frontalmente le potenze sataniche dominatrici di questa età di tenebra. Non per nulla la Comunità Sciita acclamò Khomeini con l’appellativo di “Imam”, quasi ravvisando nel successo della sua azione una prefigurazione minore dell’avvento dell’Imam Mahdi (ag).

Ma non fu questa la fine della sua opera: ristabilito in Iran un Governo Islamico, il primo dai tempi del Profeta (s) e dell’Imam Alì (as), egli dovette guidare il suo popolo nella lotta contro l’aggressione militare scatenata dall’Occidente per interposta persona, e contro il blocco economico, il terrorismo interno, i tentativi di sedizione dei traditori prezzolati.

Ma innanzitutto, la sua fu un’opera di edificazione spirituale che riuscì a formare una comunità compatta, pronta ad a versare in nome e in difesa dell’Islam il suo prezioso sangue fecondatore. Le centinaia di migliaia di martiri della guerra imposta lo dimostrò a tutto il mondo. E la sua morte fu la sua apoteosi: milioni e milioni di persone, tutto un popolo in lutto e in pianto, nel ricordo della guida politica e del padre spirituale, di colui che li aveva condotti alla vittoria nel piccolo e grande Jihad, ridando loro la dignità di Credenti e di uomini liberi. 

 

Potete seguirci sui seguenti Social Media:

Instagram: @parstodayitaliano

Whatsapp: +9809035065504, gruppo Notizie scelte

Twitter: RadioItaliaIRIB

Youtube: Redazione italiana

VK: Redazione-Italiana Irib

E il sito: Urmedium

Tag