May 23, 2023 12:08 Europe/Rome

TEHRAN - La magistratura della Repubblica islamica ha messo in guardia sulla condizioni critica del cittadino iraniano Hamid Nouri detenuto nel carcere svedese.

Il 9 novembre 2019, Hamid Nouri, cittadino iraniano, è stato arrestato dalle forze di sicurezza del Paese al suo arrivo in Svezia per dirimere le controversie familiari della figlia adottiva, ed è rimasto in carcere per circa 38 mesi. Nouri è stato accusato dall'ufficio del procuratore svedese di essere coinvolto nei presunti casi giudiziari relativi a 33 anni fa in Iran relativi per lo più membri al gruppo terroristico di Munafeqin (gli ipocriti). Il tribunale svedese ha condannato Nouri all'ergastolo il 14 luglio 2022, sempre sulla base delle accuse dello stesso gruppo. 

A questo proposito, Masoud Satayshi, portavoce della magistratura iraniana, ha dichiarato in una conferenza stampa in risposta a una domanda dell'Iran Press: "L'accesso di Hamid Nouri ai suoi avvocati è limitato". Satyaishi ha aggiunto: 42 mesi di detenzione in isolamento hanno lasciato un nuovo limite in Svezia, e purtroppo Hamid Nouri è ancora indeciso. Il portavoce della magistratura iraniana ha espresso la speranza che la sentenza di Hamid Nouri venga emessa sulla base della giustizia e della verità, affermando che Nouri vive in una situazione precaria. 

Hamid Nouri, cittadino iraniano, e' sotto accusa per essere coinvolto negli eventi inerenti ad un caso anti terrorismo avvenuto nel 1988, dopo la Rivoluzione islamica dell'Iran. Nouri e' in carcere in Svezia dal 2019. 

I Munafeqin sono colpevoli di aver ucciso migliaia di civili e decine di funzionari nel paese. Sono i mercenari al servizio dell'imperialismo ed hanno contribuito militarmente all'invasione irachena di Saddam contro Ia Repubblica islamica. 

La Svezia è membro delle convenzioni sui diritti umani nel campo della tortura, del processo equo e della detenzione non arbitraria, mentre queste leggi sono state chiaramente violate in relazione al caso del prigioniero iraniano Hamid Nouri, e la responsabilità di queste violazioni ricade sul governo svedese.

Nel caso dell'ex funzionario iraniano sono stati registrati cinque casi di violazioni dei diritti umani: la tortura, la mancanza di un processo equo, la reclusione a lungo termine in isolamento, la detenzione arbitraria e il mancato accesso a un medico. 

 

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