Ministri Esteri Abdollahian e Bayramovtra: l'Iran e l'Azerbaigian possono risolvere problemi
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TEHRAN - I ministri degli esteri dell'Iran e della Repubblica dell'Azerbaigian, rispettivamente, Hossein Amir-Abdollahian e Jeyhun Bayramov, hanno avuto una conversazione telefonica per discutere le questioni bilatrerali tra cui lo sviluppo delle relazioni politico-economiche tra Tehran e Baku.
(last modified 2024-11-17T06:24:12+00:00 )
Giu 26, 2023 08:24 Europe/Rome
  • Ministri Esteri Abdollahian e Bayramovtra: l'Iran e l'Azerbaigian possono risolvere problemi

TEHRAN - I ministri degli esteri dell'Iran e della Repubblica dell'Azerbaigian, rispettivamente, Hossein Amir-Abdollahian e Jeyhun Bayramov, hanno avuto una conversazione telefonica per discutere le questioni bilatrerali tra cui lo sviluppo delle relazioni politico-economiche tra Tehran e Baku.

Le parti hanno concordato sul fatto che loro paesi sono in grado di risolvere i problemi esistenti nelle loro relazioni senza l'intervento di terzi. "La Repubblica islamica dell'Iran e la Repubblica dell'Azerbaigian per risolvere loro problemi non hanno bisogno di nessuno. Siamo in grado di rimuovere gli ostacoli e rimettere la cooperazione congiunta Tehran Baku sul binario giusto". Ha affermato il ministro Abdollahian che ha anche toccato i più importanti sviluppi regionali e internazionali, sottolineando la necessità di continue e strette consultazioni tra i due paesi vicini. Il ministro degli Esteri azero, da parte sua, ha elogiato gli "sforzi costruttivi" di Amir-Abdollahian per risolvere le tensioni esistenti nelle relazioni tra i due paesi. Bayramov ha definito positiva la sua conversazione con il ministro degli Esteri iraniano, esprimendo la speranza che le relazioni bilaterali si espandano ulteriormente in seguito alla risoluzione di una serie di questioni in sospeso nel prossimo futuro. I due ministri degli esteri hanno anche discusso di altre questioni di reciproco interesse, tra cui il corridoio di trasporto nord-sud e la futura cooperazione all'interno di organizzazioni regionali e internazionali come l'Organizzazione per la cooperazione economica e il Movimento dei paesi non allineati. Durante un precedente colloquio telefonico a giugno, i due ministri avevano sottolineato la necessità che i due vicini risolvessero le incomprensioni esistenti nel migliore interesse dei reciproci legami. Allora, entrambi i massimi diplomatici hanno insistito sulla necessità di continuare le consultazioni tra Teheran e Baku, aggiungendo che i due Paesi devono scambiarsi squadre tecniche e specializzate per aiutare ad eliminare le loro divergenze.

I rapporti tra i due vicini si sono inaspriti a gennaio, quando l'ambasciata della Repubblica dell'Azerbaigian a Teheran è stata attaccata. Baku ha definito questo attacco un incidente terroristico. Tuttavia, le indagini hanno provato che l'aggressore aveva commesso il reato sulla base di motivazioni personali e familiari. A quel tempo il ministro degli Esteri Abdollahian, ha affermato che l'attacco contro l'ambasciata dell'Azerbaigian a Tehran costato un morto e tre feriti "non è stato un atto terroristico e la motivazione dell'aggressore era puramente personale". Le parole del responsabile della diplomazia iraniana, rese durante una conferenza stampa dopo aver fatto visita alle due persone rimaste ferite, ribadiscono quanto affermato ieri dalla polizia di Teheran e prontamente respinto dalle autorità di Baku.

In quell'occasione Abdollahian ha chiamato l’omologo azero, Jeyhun Bayramov, affermando che i due Paesi hanno “deciso di cooperare per superare la fase attuale senza che questo incidente venga utilizzato in modo improprio dai nemici". Il responsabile della diplomazia iraniana ha inoltre aggiunto che il presidente dell’Iran Ebrahim Raeisi ha emesso severi ordini per indagini legali e giudiziarie e severi trattamenti nei confronti di chiunque abbia forse trascurato i propri doveri o abbia bisogno di essere introdotto nel sistema giudiziario, tra cui lo stesso aggressore". Il ministro degli Esteri ha inoltre ribadito: "Secondo le conclusioni dei nostri colleghi finora sia nella sezione della sicurezza che in quella giudiziaria, l'aggressore ha agito solo per motivi personali”.