Un mondo stanco, in attesa di un Salvatore
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Pars Today – L’umanità odierna, stanca del vicolo cieco delle ideologie e delle ingiustizie, è più che mai in attesa di un Salvatore e della Giustizia Divina.
(last modified 2025-10-05T09:05:06+00:00 )
Ott 05, 2025 10:49 Europe/Rome
  • Un mondo stanco, in attesa di un Salvatore
    Un mondo stanco, in attesa di un Salvatore

Pars Today – L’umanità odierna, stanca del vicolo cieco delle ideologie e delle ingiustizie, è più che mai in attesa di un Salvatore e della Giustizia Divina.

Secondo quanto riportato da Pars Today, nella storia si possono trovare pochi periodi in cui la società umana abbia sentito il bisogno di un Salvatore quanto ai giorni nostri; un'esigenza che talvolta nasce in modo consapevole tra le élite e talvolta si forma inconsciamente nella mente delle masse. L’uomo contemporaneo, dopo aver sperimentato diverse ideologie e scuole di pensiero - dal comunismo alla democrazia liberale occidentale - non ha ancora raggiunto la pace e la felicità.

I sorprendenti progressi scientifici hanno trasformato la vita umana, ma non sono riusciti a placare la sete di giustizia e felicità. Oggi il mondo è colmo di disuguaglianze sociali, povertà, malattie, prostituzione, ingiustizia e abusi di potere compiuti attraverso la conoscenza. La scienza, invece di essere al servizio dell’umanità, in molti casi è divenuta strumento di dominio, di guerre e di saccheggio dei popoli. Il risultato di questo processo è una stanchezza e un’ansia globali, e un crescente bisogno di una mano salvatrice; un bisogno promesso in tutte le religioni e che nella cultura islamica trova significato nella figura del Nobile Wali Asr (che Dio affretti la sua venuta).

La giustizia, la missione del Salvatore

Negli insegnamenti islamici, la missione principale del Mahdi Promesso (che Dio affretti la sua venuta) non è altro che la diffusione della giustizia; la stessa promessa divina, «Egli riempirà la terra di equità e giustizia». Questa giustizia non è limitata a un solo ambito. La giustizia nel potere, nella ricchezza, nella salute, nella dignità umana, nella considerazione sociale, nella spiritualità e nella crescita, tutto si realizzerà alla luce del suo avvento. La giustizia universale non può essere raggiunta attraverso la tecnologia o la scienza avanzata, ma solo tramite il Potere Divino e la guida di un Imam infallibile.

L’attesa; oltre il semplice bisogno

Ma il semplice sentimento di bisogno non basta. Negli insegnamenti islamici ci viene chiesto di essere «in attesa» (montazer); un concetto che va oltre il bisogno, poiché significa speranza e fede in un futuro certo. L’attesa non è uno stato passivo o un restare inerti; bensì una speranza costruttiva e un movimento dinamico, che nelle tradizioni islamiche è considerato la migliore delle azioni. Il Profeta dell’Islam (SAW) disse: «La migliore azione della mia comunità è l’attesa della liberazione (al-faraj)». L’attesa, in realtà, salva l’essere umano dalla disperazione e dalla delusione e gli dona serenità. Una comunità che attende non si arrende mai di fronte alle difficoltà della vita e guarda sempre all’apertura divina.

L’attesa; preparazione e azione

L’attesa non significa impazienza né stabilire un tempo preciso. La fretta e la determinazione di una data per la comparsa contraddicono gli insegnamenti religiosi. La vera attesa consiste nel preparare se stessi e la società; significa impegnarsi per avvicinare le condizioni della vita a quelle della società del Mahdi (AJ), fondata su equità, spiritualità, conoscenza, dignità, fratellanza e nobiltà umana. La società che attende deve, nei limiti delle proprie capacità, costruire un piccolo modello della società del Mahdi (AJ). L’attesa non è limitata all'avvento finale. Nella cultura religiosa, anche il concetto di «liberazione dopo la difficoltà» ha un’importanza speciale; è la speranza nella soluzione dopo le difficoltà quotidiane e le crisi sociali. Anche nei momenti più duri, che possono condurre gli esseri umani alla disperazione o persino al suicidio, lo sguardo fiducioso verso il futuro impedisce il crollo psicologico e sociale.

La via della serenità nel tempo dell’attesa

L’attesa della liberazione, oltre a portare speranza sociale, dona anche pace interiore. La preghiera, l’invocazione e il rivolgersi a Dio, insieme al ricorso ai membri della Famiglia del Profeta (gli Ahl al Bayt (AS)), possono approfondire questa serenità. Come promette il Sacro Corano: «In verità, è nel ricordo di Dio che i cuori trovano la Pace». Il ricordo di Dio libera lo spirito umano dalle tempeste interiori e rafforza la speranza nel futuro.

Oggi l’umanità ha bisogno di salvezza più che mai. Le ideologie hanno fallito e la scienza non è riuscita a portare giustizia e pace. L’uomo contemporaneo attende la Mano Potente di Dio, che si manifesterà nella comparsa del Wali Asr (che Dio affretti la sua venuta). Ma l’attesa non è un semplice stare seduti; è un movimento volto a costruire una società più giusta, più spirituale e più umana, sulla via del compimento della Promessa Divina. L’attesa è la speranza che, dal cuore dell’oscurità, guida l’umanità verso la Luce; una speranza che è essa stessa l’inizio della liberazione.