Imam Khamenei: Il regime sionista non è un governo; è una banda di criminali, assassini e terroristi
(last modified 2024-07-29T06:25:19+00:00 )
Lug 29, 2024 08:25 Europe/Rome
  • Imam Khamenei: Il regime sionista non è un governo; è una banda di criminali, assassini e terroristi

Pars Today- La Guida suprema della rivoluzione islamica, dopo aver effettuato la cerimonia di investitura ufficiale del Dottor Massoud Pezeshkian come presidente della Repubblica islamica dell’Iran, ha toccato la questione palestinese, gli attacchi brutali del regime usurpatore sionista a Gaza, definendo Israele come una banda di criminali, assassini e terroristi.

L'Imam Khamenei, Guida Suprema della Rivoluzione Islamica, domenica mattina, ha effettuato, seguendo il voto del popolo dell'Iran, la cerimonia di investitura ufficiale del Dottor Massoud Pezeshkian come presidente della Repubblica islamica dell’Iran, secondo quanto stabilito dall'Articolo 110, Clausola 9 della Costituzione iraniana. Il sommo Ayatollah Khamenei, dopo la cerimonia di insediamento del presidente Massoud Pezeshkian e della 14esima amministrazione dalla Rivoluzione islamica, ha chiarito: “Il regime sionista non è un governo. I sionisti sono una banda di criminali, di assassini, di terroristi. Sono i responsabili dei peggiori crimini contro l'umanità".

Riferendosi al martirio di un gran numero di neonati, bambini, pazienti negli ospedali e donne a Gaza, il leader supremo della rivoluzione ha aggiunto: “Oggi le bombe pesanti dei sionisti piovono sul capo di coloro che non hanno mai sparato nemmeno un colpo solo: i neonati nelle culle, i bambini di 5-6 anni, le donne. Perchè le bombe colpiscono queste persone?”.

L’Imam Khamenei ha considerato la questione di Gaza come una questione globale e ha aggiunto: “Un giorno la questione palestinese era un argomento prettamente islamico. Oggi la questione della Palestina e di Gaza è mondiale. Dal Congresso degli Usa all'Onu, fin anche alle Olimpiadi di Parigi, è la questione del giorno”.

Il leader della rivoluzione riferendosi poi al continuo aumento della forza della resistenza, ha aggiunto: “I sionisti, con tutto l’aiuto degli Usa e di alcuni Stati traditori, hanno annunciato di voler eliminare la resistenza e Hamas. Oggi Hamas, la Jihad islamica, ed in genere la Resistenza in Palestina ha resistito con forza. Non possono fare nulla alla Resistenza, e allora fan piovere bombe sulla testa della povera innocente di Gaza”.

Descrivendo come "una grande vergogna" l’azione del "Congresso degli Stati Uniti di essere stato a sentire le parole un criminale sionista", il leader ha sottolineato: "Il mondo deve prendere una decisione seria dopo i fatti di Gaza e i governi, le nazioni, le personalità politiche e gli intellettuali dovrebbero fare qualcosa a questo riguardo”.

L'Imam Khamenei ha anche consigliato al nuovo governo iraniano riguardo alle questioni di politica estera di affrontare attivamente ed efficacemente, e non passivamente, di fronte agli eventi globali e soprattutto regionali e alle questioni politiche e persino scientifiche come l'intelligenza artificiale.

Sottolineando che non è consentito trascurare gli eventi del mondo e della regione, il leader supremo della rivoluzione ha chiesto al nuovo governo di “esprimere la posizione del paese in modo chiaro, trasparente e con serenità affinché il mondo possa conoscere la posizione dell'Iran islamico”.

Nello stabilire le priorità della politica estera dell'Iran, e riferendosi ai privilegi dell'Iran, “che ha molti vicini, ed è per questo necessario lavorare e compiere sforzi seri per rafforzare le relazioni con i vicini” mentre “un'altra priorità della politica estera è il rafforzamento dei rapporti con paesi come quelli africani e asiatici che può espandere il raggio della diplomazia dell’Iran”.

L'Imam Khamenei ha inoltre sottolineato che apprezzare i paesi che hanno aiutato l’Iran - e rafforzare relazioni con essi -, dinanzi alle pressioni politiche ed economiche, devono essere in cima alle priorità della politica estera del nuovo governo.

Il leader supremo della rivoluzione ha aggiunto a questo proposito: “Il fatto che non abbiamo citato i Paesi europei tra le priorità della nostra politica estera perché loro, nella vicenda delle sanzioni, del petrolio, e simili si sono comportati male con noi. Se rinunceranno a tale comportamento saranno tra le nostre priorità. Ci sono però alcuni Paesi di cui però non dimenticheremo il comportamento ostile”.

 

 

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