Gli Usa vogliono un Iran obbediente, antipopolare, arretrato e afflitto dalla decadenza occidentale; discorso del Leader della Rivoluzione + FOTO

Pars Today - Il leader della Rivoluzione Islamica, parlando mercoledì davanti a migliaia di abitanti di Qom, nell'anniversario della rivolta del 19 Day del 1356 (calendario solare) del popolo di questa città contro il regime dittatoriale dei Pahlavi, ha affermato che i 46 anni di calcoli e politiche americane sbagliate nei confronti della nazione iraniana sono stati la continuazione dello stesso calcolo sbagliato degli americani nell'analizzare la rivolta storica del 19 Day.

Secondo Pars Today, indicando il viaggio di Jimmy Carter a Teheran del 10 Day del '56 e la sua falsa descrizione dello Scià e dell'Iran sotto il governo dei Pahlavi come "l'Isola della Stabilità", l'Imam Khamenei ha aggiunto: L'Iran del '56, che Carter definiva ideale per gli Stati Uniti, era un seguace assoluto degli americani e sostenitore dei loro interessi in termini di politica estera, ha assistito a una severa repressione di tutte le correnti opposte e persino diverse dal regime in termini di politica interna, ha goduto di entrate esorbitanti dalla vendita del petrolio, ma era fortemente diviso in classi in termini di economia, era arretrato in scienza e tecnologia e, culturalmente, era un paese in cui la corruzione, l'indecenza e la decadenza della cultura occidentale si diffondevano quotidianamente.

L'Ayatollah Khamenei ha sottolineato: La rivolta del 19 Day ha tirato fuori dalle loro grinfie l'"Iran ideale per gli americani". Ma gli Stati Uniti continuano a sognare quell'Iran, ma Carter se lo è portato questo sogno nella tomba e se lo porteranno nella tomba anche gli altri americani.

Il Leader ha affermato che la seconda lezione della rivolta del 19 Day è stata la scoperta degli errori di calcolo degli americani e la dimostrazione della loro incapacità di comprendere la realtà dell'Iran.

Riferendosi alla vittoria della Rivoluzione Islamica dal cuore della "trincea più importante dell'Arroganza", il Leader lo ha paragonato all'educazione del profeta Mosè nel palazzo del Faraone e ha aggiunto: Gli americani sognavano e la grande Rivoluzione Islamica riuscii a sorgere dal cuore del robusto castello dei loro interessi, proprio come il Faraone fu negligente nel far crescere ed educare il profeta Mosè nella sua casa.

L'Imam Khamenei ha spiegato poi alcune delle politiche sbagliate e infruttuose degli Stati Uniti contro la nazione iraniana e, riferendosi alla questione delle sanzioni, ha affermato: Con le sanzioni gli americani miravano a mettere in ginocchio l'economia iraniana, ma la nazione iraniana ha fatto i maggiori progressi nella scienza e nella tecnologia durante le sanzioni e con i suoi giovani sempre pronti che si sono lanciati in vari ambiti per lavorare e progredire.

Facendo riferimento all'aumento di migliaia di volte dell'uso del software di propaganda da parte degli americani per stabilizzare l'esito dell'applicazione dell'hardware, il Leader della Rivoluzione Islamica ha detto: Hanno massacrato decine di migliaia di esseri umani a Gaza, ma non sono riusciti a distruggere la Resistenza con l'hardware. Hanno martirizzato una personalità come Seyyed Hassan Nasrallah e altri comandanti anche in Libano, ma Hezbollah non è perito e non perirà.

In un'altra parte del suo discorso, l'ayatollah Khamenei ha descritto l'Iran come un'eccellenza strategica nel mondo, grazie ai suoi preziosi vantaggi, quali strutture naturali, una forza lavoro più avanzata rispetto alla media mondiale, la posizione geografica favorevole e una geografia politica sensibile.

L'Imam Khamenei, poi, ha sottolineato le osservazioni di alcune persone che credono che la Repubblica Islamica dovrebbe negoziare e avere rapporti con gli Stati Uniti proprio come ha relazioni con i paesi europei mentre hanno le loro ambasciate in Iran, e ha ribadito: L'Iran pre-rivoluzione era in possesso degli Stati Uniti, [ma] la Rivoluzione Islamica ha portato quella grande ricchezza politica ed economica fuori dal controllo degli americani. Quindi, il loro rancore è molto profondo e questo è molto diverso dai paesi europei.

Il Leader ha descritto il messaggio dell'Imam Khomeini da Najaf dopo l'evento del 19 Day quando annunciò la bella novella della vittoria alla nazione iraniana come un esempio di quanto ritenesse importante la speranza e ha aggiunto: Il giorno in cui l'Imam ha dato la buona notizia della vittoria del movimento, chi credeva che la Rivoluzione avrebbe trionfato e che una grande e innovativa potenza come la Repubblica Islamica sarebbe germogliata per impedire molte aggressioni e obiettivi malvagi dell'Occidente? E chi credeva che sarebbe arrivato il giorno in cui la bandiera americana sarebbe stata bruciata nei paesi occidentali e persino a Washington?

L'Ayatollah Khamenei al termine del suo discorso ha sottolineato che vari accadimenti nella regione, come quelli della Siria, non devono deviare l'attenzione dell'opinione pubblica dalla questione della Palestina‌ e ha aggiunto: La principale fonte di Resistenza è opporsi all'azione maligna del regime sionista.

Sottolineando che la Resistenza è viva, deve rimanere viva e deve rafforzarsi giorno dopo giorno, il Leader ha aggiunto: Noi sosteniamo la Resistenza. La resistenza a Gaza, in Cisgiordania, in Libano, in Yemen, ed in ogni punto del mondo dove decidano di opporsi e resistere al regime sionista.

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