Gundishapur, Iran: la prima università del mondo nel cuore del Khuzestan
(last modified Wed, 04 Jun 2025 05:19:14 GMT )
Giu 04, 2025 07:19 Europe/Rome
  • Gundishapur, Iran: la prima università del mondo nel cuore del Khuzestan
    Gundishapur, Iran: la prima università del mondo nel cuore del Khuzestan

Pars Today– A 17 chilometri a sud-est della moderna Dezful, tra le pianure del nord del Khuzestan, si trovano le antiche rovine di Gundishapur (Jundishapur), una città che un tempo fu un fulcro di sapere e saggezza.

Gundishapur fu fondata nel III secolo D.C. per ordine di Shapur I, re sasanide, con il nome di "Veh-Andiyu-Shapur" (che significa “migliore di Antiochia”). Stando alle fonti storiche nel 260 D.C., Shapur I riuscì a sconfiggere l’esercito romano, comandato dall’imperatore Valeriano, nella battaglia di Edessa (nell’attuale sud della Turchia). Durante questo scontro, la città di Antiochia, una delle più importanti dell’Impero Romano, subì gravi danni, e Valeriano, insieme a molti soldati, fu catturato dagli iraniani.

Dopo la vittoria, affascinato dalla bellezza di Antiochia, Shapur I decise di costruire in Iran una città simile, impiegando gli stessi prigionieri romani, esperti nell’architettura romana. Scelse come luogo per la nuova città l’area dove si raccoglievano le sue truppe (Nilat), costruendola seguendo lo stile urbanistico di Ippodamo di Mileto, un urbanista greco del V secolo A.C.

Le sue caratteristiche architettoniche comprendevano: larghi viali rettilinei, incroci regolari, vicoli paralleli e edifici alti da uno a tre piani.

La città si sviluppò come una scacchiera rettangolare tracciata nella pianura del Khuzestan, con strade incrociate che davano vita a una strategia dinamica di spazio e movimento.

Per secoli, Gundishapur fu una delle sette città principali dell'antico Khuzestan, rinomata non solo per la sua posizione strategica, ma per essere un crocevia di tradizioni scientifiche iraniane, greche, indiane e romane.

Inizialmente fondata come roccaforte militare, grazie ai suoi fertili terreni e ai sontuosi giardini, la città si trasformò rapidamente in un centro scientifico e medico. Shapur I ordinò la traduzione in lingua pahlavi (la lingua scientifica della corte sasanide) di numerosi testi medici greci.

Ma il periodo d’oro di Gundishapur fu durante il regno di Khosrow I Anushirvan, quando venne costruito un grande ospedale, e la scuola medica della città fu riconosciuta come rifugio del sapere e della guarigione nell’Impero sasanide.

Durante il Medioevo, Gundishapur era conosciuta dagli studiosi come un centro di eccellenza in campo medico e accademico.

 

Università di Gundishapur: la più antica università del mondo

Gundishapur può essere giustamente considerata la prima università ufficiale della storia: il primo luogo dove la medicina ippocratica fu insegnata in un contesto accademico. La città accolse studenti e studiosi da tutto il mondo antico: dai cristiani nestoriani, che portarono con sé traduzioni siriache di testi greci, a matematici indiani e filosofi greci.

In questa università si formò una scuola medica integrata, che fondeva saperi provenienti da India, Iran, Siria e Grecia. Persino le opere di Platone e Aristotele furono tradotte in lingua pahlavi per volere di Anushirvan e vennero insegnate nella scuola.

Secondo gli storici, Shapur I promosse un vasto progetto di traduzione e fece tradurre numerosi testi medici greci in lingua pahlavi.

Col tempo, la biblioteca di Gundishapur divenne un simbolo di diversità intellettuale. Tra i testi conservati e studiati vi erano opere leggendarie come il Khoday Namak (Libro dei Re), Kalila e Dimna, Le Mille Storie, il Libro di Sindbad, Veis e Ramin, il Libro dei Riti e il Libro della Corona.

In questa università, medici iraniani lavoravano fianco a fianco con filosofi greci, scienziati siriaci e matematici indiani. Alcuni ritengono persino che Gundishapur abbia preparato il terreno intellettuale per ciò che più tardi sarebbe fiorito a Bayt al Hikma (Casa della Sapienza) a Baghdad.

Per la prima volta nella storia documentata, la medicina ippocratica fu insegnata in un ambiente universitario strutturato. Ma l’uscita intellettuale della città non si limitava alla medicina.

Fiorirono al suo interno anche centri di produzione di profumi, una fiorente industria tessile e persino una fabbrica reale. Con l’arrivo di medici e studiosi da ogni dove, Gundishapur visse una fioritura unica.

 

Cuore economico e culturale

Gundishapur non era solo un centro accademico. Le monete dell’ultimo re sasanide, Yazdegerd III, furono coniate qui e nella regione di Sistan. Anche laboratori di profumeria, tessitura e fabbriche reali prosperavano in città.

 

Declino e eredità eterna

Tra il nono e il decimo secolo, con l’ascesa di Baghdad, Gundishapur cominciò a svanire dalla scena. Le sue biblioteche, aule e giardini caddero lentamente nel silenzio.

Ma la sua grandezza non si estinse con la caduta dell’impero sasanide. L’eredità di Gundishapur sopravvisse profondamente nell’era islamica. La famiglia dei Bakhtishu, una dinastia di medici famosi, rimase per generazioni il pilastro intellettuale dell’istituzione.

Oggi, solo rovine sparse e resti sbiaditi nei pressi delle rive del fiume Karun ricordano la gloria di un passato lontano, echeggiando ancora la grandezza perduta di Gundishapur.

 

 

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