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Gli iraniani hanno senso dell’umorismo?
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Famiglia iraniana che usa le verdure per far ridere tra loro
Pars Today – Una delle domande affascinanti nell'ambito dello studio delle culture è se un popolo possieda, storicamente, uno spirito umoristico oppure no.
Forse, per i turisti prima di recarsi in Iran, la domanda interessante è proprio questa: gli iraniani hanno senso dell’umorismo? In questo articolo di Pars Today viene data risposta a tale interrogativo.
L’umorismo nei testi
La letteratura persiana è colma di esempi che evidenziano come gli iraniani non solo si siano occupati con serietà di questioni umane e sociali, ma abbiano anche utilizzato l’umorismo e la battuta per far sorridere, riflettere e affrontare le difficoltà della vita. Ad esempio, il Golestan di Saʿdi, con i suoi brevi racconti e il suo linguaggio elegante, costituisce un esempio luminoso di satira morale e sociale, dove Saʿdi, con sottile ironia, critica l’ipocrisia, l’ignoranza e i comportamenti falsi. Nell'ottavo secolo dell’Egira, Obayd Zakani, con opere audaci come Il topo e il gatto e L’etica dei nobili, trasformò la satira in un’arma per smascherare la corruzione, le anomalie sociali e le ingiustizie. Con uno stile ironico e a volte pungente, egli dipinse il volto reale della società, mostrando come l’umorismo potesse avere una funzione non solo di intrattenimento, ma anche illuminante e critica. Questa tradizione satirica, nella cultura iraniana, dai testi classici alle interazioni quotidiane, è sempre stata un mezzo per esprimere verità, favorire la coesione sociale e sviluppare pazienza di fronte alle difficoltà. Anche in epoca contemporanea, la satira iraniana ha mantenuto un ruolo importante sia nella critica sociale che come sollievo psicologico per la società. La rivista Gol Agha pubblicata negli anni 1980 e 1990, rappresenta uno degli esempi più significativi di satira giornalistica, con un linguaggio ironico e personaggi come «Shagholam» e «il Dottore», affrontava temi di politica, burocrazia e problemi sociali. Il suo fondatore, Kiumars Saberi Fumani, grazie a uno sguardo umano e a un umorismo equilibrato, riuscì a conquistare la fiducia del pubblico e a trasformare la satira in un vero strumento di dialogo sociale.
Narrazioni popolari (Nagghali), spettacolo e comicità
Nella cultura popolare, gli iraniani hanno sempre avuto un forte spirito comico. Le tradizioni teatrali come il Ru Hozi (un tipo di rappresentazione iraniana in cui un attore si dipingeva il volto e interagiva scherzosamente col pubblico tra canti e musica), diffuse da secoli tra la gente, erano basate su battute, improvvisazioni e sul far ridere gli spettatori. Personaggi come "Baba Nowruz" e "Baba Firouz" con il linguaggio satirico raccontavano, in modo semplice e piacevole, le verità più immediate della vita, spesso trasmettendo messaggi sociali profondi attraverso la leggerezza della battuta.
Resoconti di viaggio e sguardo degli stranieri
Anche i resoconti storici e i diari di viaggio degli stranieri sottolineano il senso dell’umorismo degli iraniani. «Jean Chardin», viaggiatore francese del 17esimo secolo, scrive che gli iraniani sono molto arguti e spiritosi, e che durante le feste raccontano barzellette e aneddoti, particolarità che fa parte inseparabile della loro socialità. Altri viaggiatori europei ricordano la socievolezza del popolo iraniano e la sua abilità nel trasformare le difficoltà in spunti comici.
L'umorismo degli iraniani nel cinema e nella vita quotidiana
Oggi gli iraniani condividono la loro ironia attraverso diversi canali, il linguaggio quotidiano, i media audiovisivi e persino il mondo virtuale. Serie televisive e programmi comici iraniani come "Paytakht", "Khandevaneh", "Dorehami", "Zire Asemane Shahr" e altri, mettono in scena l’umorismo iraniano. Questi spettacoli, rappresentando la vita quotidiana, le abitudini e i comportamenti della gente, creano momenti di comicità e allegria. Nelle strade e nei taxi si possono ascoltare battute spiritose che trattano, in modo semplice e scherzoso, questioni della vita quotidiana e situazioni sociali. Questo tipo di umorismo circola rapidamente anche sui social media, diventando trend seguiti da un vasto pubblico.
Conclusione
Alla luce di queste testimonianze si può dire che l’umorismo è una caratteristica autentica della cultura iraniana. Dai palazzi reali ai vicoli e ai bazar, dai testi sapienziali agli spettacoli popolari, gli iraniani hanno sempre coltivato l’arte di ridere e far ridere. Questo spirito rappresenta un riflesso della saggezza di vita, della capacità di adattamento e dell’amore per la bellezza nella storia millenaria dell’Iran.