Indignazione in Tunisia per "bullismo e razzismo" di Salvini a Bologna
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Ieri sera, seguendo le indicazioni di una residente della periferia di Bologna, il leader della Lega è andato a citofonare a casa di alcuni "presunti spacciatori". In particolare Salvini ha fatto il nome della famiglia ed ha mostra il palazzo in cui vive il presunto spacciatore, un 17enne tunisino.
(last modified 2024-11-17T06:24:12+00:00 )
Gen 22, 2020 21:12 Europe/Rome
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Ieri sera, seguendo le indicazioni di una residente della periferia di Bologna, il leader della Lega è andato a citofonare a casa di alcuni "presunti spacciatori". In particolare Salvini ha fatto il nome della famiglia ed ha mostra il palazzo in cui vive il presunto spacciatore, un 17enne tunisino.

Il deputato Sami Ben Abdelaali, parlando a nome del Parlamento tunisino, ha preteso le scuse ufficiali del leader della Lega Matteo Salvini nei confronti della famiglia tunisina, residente nel quartiere Pilastro alla periferia di Bologna, a cui l'ex capo del Viminale aveva deciso ieri sera di citofonare per chiedere "a casa vostra si spaccia?". Secondo quanto riferito da La Repubblica, il deputato tunisino ha bollato il blitz di Salvini come un'azione vergognosa, mirata esclusivamente per ottenere qualche voto in più alle regionali, che si svolgeranno nel prossimo weekend proprio in Emilia-Romagna e in Calabria. Sami Ben Abdelaali ha sottolineato che la comunità tunisina è sconvolta dall'atto diffamatorio e di bullismo contro una famiglia ben integrata e lavoratrice, soprattutto perché l'artefice ha ricoperto di recente una carica di governo. "Anche se un parente di questa famiglia ha avuto precedenti penali, questo non giustifica una tale campagna di odio. Chi sbaglia deve pagare, ma non possiamo tollerare il discredito sull'intera comunità tunisina che è sana e lavoratrice", ha aggiunto il deputato tunisino.