Crescita 2020, Italia ultima in Ue: il Pil crescerà solo dello 0,3%
(last modified Fri, 14 Feb 2020 08:25:25 GMT )
Feb 14, 2020 09:25 Europe/Rome
  • Crescita 2020, Italia ultima in Ue: il Pil crescerà solo dello 0,3%

La Commissione europea di Bruxelles ha annunciato le sue previsioni economiche d'Inverno incentrate principalmente sul Prodotto interno lordo, che recepiscono gli effetti sulla perdurante bassa crescita nel 2020 (+1,2% nella zona euro, +1,4% nell’Ue a 27), provenienti da eventi negativi come gli arretramenti della produzione industriale causati anche dagli «scioperi in Francia» e dai «problemi» del settore auto in Germania.

Questi due Paesi, considerati le locomotive dell’economia europea, sono collocati in fondo alla classifica della ripresa davanti solo all’Italia, che viene prevista sostanzialmente ferma nella perdurante condizione di «maglia nera».

Nelle valutazioni dell'istituzione di Bruxelles conseguenze negative per lo sviluppo dell’economia europea e, in particolare, dei commerci con la Cina, potrebbero scaturite anche da una diffusione dell’epidemia di coronavirus (detto Covid-19). II commissario Ue per gli Affari economici Paolo Gentiloni ha condiviso le preoccupazioni per la bassa crescita generale e soprattutto nei tre principali Stati dell’Ue. Ha indicato «politiche di bilancio più espansive» come possibile soluzione comune per i 27 Stati membri.«Paesi che hanno spazio fiscale e un livello di debito pubblico molto basso, come la Germania, sono chiamati a contribuire a investire in politiche piu´ espansive perché l’Europa continua a crescere a un ritmo troppo basso, occorre accelerare».

Italia a bassa crescita

Per l'Italia le previsioni confermano la bassa crescita con una variazione minima a + 0,3% rispetto alla precedente stima di 0,4% della Commissione europea (e + 0,2% per il 2019 dal precedente + 0,1%). Nel 2021 la previsione sale a +0,6%.Questo esercizio tecnico dell'istituzione di Bruxelles aveva già più volte attribuito all'economia italiana la «maglia nera» del Pil, spiegandola principalmente con il ritardo nell’attuare riforme strutturali e con il freno dell’alto debito pubblico. «Il governo italiano è consapevole della necessità di tenere gradualmente il debito su un percorso di riduzione – ha detto Gentiloni -. La scommessa è di riuscire a farlo conservando una politica espansiva, non perdendo l'occasione degli investimenti collegati alla transizione ecologica».