Il filosofo Alexander Dugin: "Putin non si fida di Renzi"
(last modified Sun, 19 Jun 2016 09:22:38 GMT )
Giu 19, 2016 11:22 Europe/Rome
  • Il filosofo Alexander Dugin:

MOSCA- Il Premier si accoda ai diktat della Ue. Molto meglio Matteo Salvini".

"Vladimir Putin è persona pragmatica, ma sa bene che non può fidarsi di Matteo Renzi, perché il premier italiano è solito predicare bene ma razzolare male: ogni volta infatti che deve pronunciarsi sulle sanzioni alla Russia in sede europea il governo italiano si accoda regolarmente ai diktat di Bruxelles e vota a favore. Molto meglio la Lega di Matteo Salvini, visto che questi fin da subito si è schierato contro le sanzioni alla Russia definendole folli, recandosi più volte qui in Russia. E sono certo che Putin queste cose se le ricorda bene".

Alexander Dugin è uno scrittore e un filosofo molto conosciuto in patria, con IlPopulista però parla in veste di giornalista e di caporedattore di Tsargrad tv, emittente nazionale russa che trasmette ogni giorno servizi e notizie, con particolare attenzione alle tematiche geopolitiche ed euroasiatiche. E ci racconta come a Mosca oggi i media parlino della visita di Renzi al Forum economico di San Pietroburgo, senza troppa enfasi né grossa soddisfazione.

"La crescita dei movimenti cosiddetti populisti in Europa”, spiega Dugin, “come la Lega Nord, il Front National francese, la FPÖ austriaca, Alternative für Deutschland tedesca e altri ancora, costringono i centristi moderati e liberali (che governano generalmente in tutta l'Ue) a muoversi su posizioni più nette e decise per non perdere ulteriori consensi elettorali. Così Renzi e Juncker si fanno vedere a San Pietroburgo, spinti soprattutto dalle grandi aziende italiane ed europee che non vogliono continuare a perdere i grandi affari e il commercio con un mercato importante come quello russo. Politicamente però sia Renzi che tutti gli altri governanti europei sono schierati contro Putin e la Russia, per non far arrabbiare i potentissimi loro alleati americani".

Infatti venerdì qualche giornalista ha chiesto a Renzi quale sarà la posizione ufficiale del governo italiano quando in sede Ue si dovrà decidere sulla conferma delle sanzioni contro Mosca fino alla fine di quest'anno. Il premier ha preferito non rispondere, tergiversare, fare battutine sulla Guerra Fredda, sulle relazioni amichevoli che necessariamente dovranno esserci tra Europa e Russia e banalità assortite varie. In concreto: l'Italia voterà anche questa volta per mantenere le sanzioni, alla faccia delle belle parole di Renzi. "Servono fatti, non parole”, sottolinea Dugin, riflettendo il pensiero russo; “parlare è facile, agire molto meno.

Renzi e i governi europei sono terrorizzati dall'avanzata dei partiti identitari e alternativi allo status quo attuale, tutto sbilanciato a favore delle grandi banche e delle lobbies di potere atlantiste. Saranno proprio questi partiti populisti (uso il termine in maniera positiva, peraltro parlando con una testata che usa proprio questo aggettivo) a salvare l'Europa, che attraverso una delle sue più grosse crisi di identità della sua storia. La Lega e gli altri movimenti alleati hanno programmi che mettono in primo piano il benessere dei cittadini, non quello dei banchieri e dei magnati.

Il centro liberale e moderato invece sostiene idee debolissime, mentre i populisti difendono le radici dei popoli, la tradizione cristiana, la sovranità politica ed economica. Quello che fa in Russia Putin. Quindi è facile capire cosa il nostro presidente pensi di Renzi. In Russia è difficile trovare qualcuno che si fida delle sue parole".

di Gianluca Savoini

ilpopulista.it

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