Nigeria, processo Eni: carcere per Ad Descalzi
(last modified 2020-07-22T06:53:48+00:00 )
Lug 22, 2020 08:53 Europe/Rome
  • Nigeria, processo Eni: carcere per Ad Descalzi

Otto anni di carcere per l’amministratore di Eni, Claudio Descalzi, e per il suo predecessore e attuale presidente del Milan, Paolo Scaroni.

Sono le principali richieste di condanna avanzate dal procuratore aggiunto di Milano, Fabio De Pasquale, al termine della sua requisitoria fiume nel processo sulla presunta maxi tangente da 1 miliardo e 92 milioni di dollari che Eni e Shell avrebbero pagato nel 2011 ad alcuni politici del governo nigeriano per ottenere la concessione all’esplorazione del giacimento petrolifero Opl-245.

Sul fronte delle condanne, la pena più alta – 10 anni di carcere – è stata chiesta per Dan Etete, l’ex ministro del petrolio nigeriano negli anni Novanta, che avrebbe veicolato la maxi tangente, in principio pagata mediante un bonifico su un conto londinese del governo nigeriano, attraverso la Malabu, società a lui riconducibile.

Pene comprese tra 7 anni e 4 mesi per gli altri imputati. ovvero i manager dell'ENI: Roberto Casula (ex capo divisione esplorazioni), Vincenzo Armanna (ex vicepresidente del gruppo in Nigeria) e Ciro Antonio Pagano (all’epoca dei fatti managing director di Nae, società nigeriana dell'ENI) e i presunti intermediari: gli italiani Luigi Bisignani e Gianfranco Falcioni e il russo Ednan Agaev. Altri due presunti mediatori, l’italiano Gianluca di Nardo e il nigeriano Emeka Obi, erano già stati condannati a 4 anni di carcere a testa con rito abbreviato.

 

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