La Palestina nei BRICS; un nuovo passo verso la decolonizzazione
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Pars Today - L'ingresso della Palestina nel gruppo BRICS, se realizzato, non è solo un evento diplomatico; sarebbe una svolta sulla strada verso la decolonizzazione globale.
(last modified 2025-10-13T11:36:22+00:00 )
Ott 13, 2025 12:15 Europe/Rome
  • La Palestina nei BRICS; un nuovo passo verso la decolonizzazione
    La Palestina nei BRICS; un nuovo passo verso la decolonizzazione

Pars Today - L'ingresso della Palestina nel gruppo BRICS, se realizzato, non è solo un evento diplomatico; sarebbe una svolta sulla strada verso la decolonizzazione globale.

Il portale 'Middle East Monitor' ha recentemente scritto in un articolo che il gruppo BRICS, inizialmente noto come un'alleanza economica tra paesi emergenti, è ormai diventato un blocco che oltre a sfidare le strutture finanziarie mondiali, ridefinisce anche le narrazioni politiche, morali e storiche. Secondo Pars Today, nel mezzo degli sviluppi globali, la Palestina è il simbolo di una lotta che non si è ancora conclusa. A differenza di molti paesi africani e asiatici che sono riusciti a liberarsi dal dominio coloniale, la Palestina è ancora coinvolta nell'occupazione militare, nel blocco economico e nell'eliminazione cognitiva.

L'adesione di questa nazione ai BRICS non è solo una riparazione per un'ingiustizia storica, ma anche la dichiarazione di una nuova fase di decolonizzazione, in cui la mera resistenza cede il passo alla partecipazione attiva alla costruzione di un nuovo ordine mondiale.

La Conferenza di Bandung del 1955 fu il primo tentativo da parte dei paesi appena indipendenti di costruire un mondo indipendente dai due poli di potere. Dichiararono di non voler più essere pedine della Guerra Fredda, ma di voler svolgere un ruolo nella definizione del futuro globale. Oggi, i BRICS sono gli eredi spirituali degli stessi ideali, ma con strumenti molto più efficaci:

Una banca di sviluppo indipendente dalle istituzioni occidentali

Meccanismi per ridurre la dipendenza dal dollaro

Cooperazione tecnologica e infrastrutturale tra i paesi del Sud

E, soprattutto, un blocco politico che rappresenta oltre il 40% della popolazione mondiale.

In un simile contesto, la Palestina non è più una "questione" da gestire, ma un "partner" che gioca un ruolo nella definizione del futuro. Questo cambiamento è trasformativo non solo a livello politico, ma anche a livello narrativo. La Palestina, spesso ritratta dai media occidentali come fonte di instabilità, dai media occidentali come fonte di instabilità, è visto nei BRICS come un simbolo di dignità, capacità di agire e resistenza.

Oltre ai gesti simbolici; la differenza tra solidarietà e alleanza

Negli ultimi anni, alcuni paesi europei hanno riconosciuto, con un gesto simbolico, lo Stato di Palestina. Ma questo riconoscimento è stato spesso privo di effetti concreti. I paesi che commerciano armi con Israele, acquistano 'Spyware' da questo regime e lo forniscono supporto diplomatico negli ambiti internazionali, non possono pretendere di essere i veri sostenitori della Palestina.

Al contrario, il gruppo BRICS offre qualcosa di più: un sostegno strutturale. Dagli investimenti a una banca di sviluppo e alla solidarietà politica. Questa è la differenza tra belle parole e azioni concrete. L'adesione della Palestina ai BRICS rappresenta una divergenza strategica dall'ipocrisia europea; la Palestina non cerca più un riconoscimento simbolico, ma piuttosto una reale partecipazione alla definizione dell'economia politica mondiale.

L'adesione ai BRICS conferisce alla Palestina una nuova legittimità morale. Per anni, il gruppo BRICS è stato visto dall'Occidente come un mero club economico. Ma con l'adesione della Palestina, i BRICS saranno visti anche come un movimento anticoloniale orientato alla giustizia. Ciò significa che la multipolarità non riguarda solo la condivisione del potere, ma anche la ridistribuzione della dignità umana.

Al centro di questa trasformazione, stanno diventando evidenti le conseguenze di un'autentica multipolarità: un mondo in cui lo sviluppo non è ostaggio di prestiti condizionati, il commercio non è una questione di dipendenza e la sovranità non è schiacciata dalle sanzioni.

La Palestina, che per anni è stata sola e silenziosa nei negoziati globali, ora si trova al fianco di paesi come Cina, India, Brasile, Iran e Sudafrica. Ciò significa che non può più essere ignorata. Israele e i suoi alleati saranno costretti ad affrontare una Palestina con il sostegno globale. Questo cambiamento trasformerà i calcoli diplomatici.