Cosa scrisse Italo Calvino visitando Isfahan?

TEHERAN (Pars Today Italian) – “(…) Questo avevo creduto di capire in quel mio lontano viaggio a Ispahan: che la cosa più importante al mondo sono gli spazi vuoti”.

Il grande scrittore italiano, nel libro “Collezione di Sabbia”, scrisse ancora: “Le volte a nido d’ape delle cupole della Moschea dello Scià Abbas, la cupola bruna della Moschea del Venerdì che si regge su una successione d’archi di misure decrescente, calcolati secondo una sofisticata aritmetica per saldare la base quadrata al cerchio che regge la calotte; gli iwan, i grandi portal quadrangolari della volta arcuata: tutto qui conferma che vera sostanza del mondo è data dalla forma cava. (…)”.

Lo scrittore italiano, osservando i Mihrab delle moschee di Isfahan scrisse:

“Il mihrab è la nicchia che nelle moschee indica la direzione della Mecca. Ogni volta che visito una moschea, mi fermo davanti al mihrab e non mi stanco di guardarlo. Quello che m’attira è l’idea d’una porta che fa di tutto per mettere in vista la sua funzione di porta ma che non s’apre su nulla; l’idea di una cornice lussuosa come per racchiudere qualcosa d’estremamente prezioso, ma dentro alla quale non c’è niente.”

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