Che cosa significa haram nell’Islam?
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Pars Today – Haram è uno dei concetti più importanti della giurisprudenza islamica e si riferisce ad azioni proibite nella religione islamica, che comportano il castigo nell’aldilà.
(last modified 2025-09-23T11:20:11+00:00 )
Set 08, 2025 06:20 Europe/Rome
  • Che cosa significa haram nell’Islam?
    Che cosa significa haram nell’Islam?

Pars Today – Haram è uno dei concetti più importanti della giurisprudenza islamica e si riferisce ad azioni proibite nella religione islamica, che comportano il castigo nell’aldilà.

Haram (illecito, vietato) è una delle cinque sentenze pratiche (Wajib- obbligatorio, Mustahabb- raccomandato, Mubah- permesso, Makruh- sconsigliato e Haram- proibito) nella giurisprudenza islamica, e include un insieme di azioni vietate. Questo giudizio è riportato nel Sacro Corano e in diversi hadith spiegando una vasta gamma di comportamenti individuali, morali, devozionali e sociali. In questo articolo di Pars Today vengono esaminate le diverse nozioni di haram, le sue categorie e le ragioni per cui alcune azioni sono considerate proibite.

 

Le fonti delle norme relative al haram

I giuristi islamici hanno ripreso le regole delle azioni haram dai versetti del Sacro Corano e dagli Ahadith. Ad esempio, il consumo di carne dell’animale morto e non sgozzato ritualmente (carogna), carne di maiale e bere il sangue (sura al-Maʾida), l’usura (riba, sura al-Baqara), il gioco d’azzardo e bere gli alcolici, deridere gli altri e la maldicenza (sura al-Hujurat) sono casi esplicitamente dichiarati proibiti, haram.

 

La filosofia e le ragioni del haram

Gli studiosi e giuristi islamici ritengono che le norme islamiche siano fondate su reali benefici e danni. Qualsiasi atto che comporti una corruzione o un danno significativo è haram, anche se per alcune persone può sembrare utile. Questo danno può essere fisico, spirituale, sociale o morale. Anche lo studioso Martire Motahhari ha sottolineato che il criterio del divieto non è soltanto il danno fisico, ma anche le conseguenze spirituali ed interiori.

 

Le categorie di haram

Il haram viene classificato in diverse categorie principali:

Dottrinali: come il politeismo (Shirk), la miscredenza (Kufr), l’ipocrisia (Nifaq), l’eccesso in materia di religione e perdere la fiducia e la speranza nella Misericordia di Dio.

Devozionali: come l’abbandono della preghiera, l’ostentazione (Riya), l’eresia, il sacrificio per gli idoli, la prosternazione davanti a qualcuno al di fuori di Dio l’Altissimo.

Morali: come la menzogna, la maldicenza, il sospetto ingiustificato, il tradimento, l’offesa ai credenti, lo spionaggio nella vita privata, la calunnia.

Sociali: come la corruzione, l’ingiustizia, la distruzione delle moschee, il nascondere la verità.

Economiche: come la corruzione tramite tangenti, l’usura, il gioco d’azzardo, l’appropriazione indebita, la frode nelle misure.

Politiche e di sicurezza: come lo spionaggio, la divulgazione di segreti, creare e difondere le divisioni.

Sessuali: come l’adulterio, la sodomia, il matrimonio con parenti stretti (Maḥram)1, i rapporti illeciti.

Alimentari: come la carne di maiale, animale morto e non sgozzato ritualmente (Carogna), il sangue, le bevande alcoliche, gli animali macellati in nome di altri al di fuori di Dio.

 

La ragioni sagge dietro l’istituzione del haram

Le norme relative al haram hanno come obiettivi la salvaguardia della salute umana, l’organizzazione della società, la messa alla prova dei credenti e la punizione dei peccatori. Dio ha reso lecite tutte le cose pure e benefiche, e proibite quelle impure e dannose. Alcune di queste motivazioni sono chiare all’essere umano, ma molte restano da scoprire, tuttavia, l’uomo è tenuto ad accettarle con sottomissione.

In definitiva, nell’Islam il haram non rappresenta soltanto un divieto, ma anche uno strumento educativo per la crescita individuale e sociale degli esseri umani, guidandoli verso la salute, la giustizia e la vicinanza a Dio il Misericordioso.

 

1) Mahram: parenti stretti il cui grado di parentela non permette la stipulazione di un matrimonio tra essi. Si può essere mahram per motivi consanguinei, come nel caso di zii o cugini, per via coniugale come nel caso di marito e moglie e quel che ne deriva come suoceri, cognati e nuore, o per allattamento come nel caso in cui un neonato allattato da una balia.