La Cina si difende durante l’Assemblea Mondiale della Sanità
(last modified 2020-05-18T15:57:57+00:00 )
May 18, 2020 17:57 Europe/Rome
  • La Cina si difende durante l’Assemblea Mondiale della Sanità

(Pars Today Italian) – I leader mondiali hanno discusso della pandemia di coronavirus durante un incontro virtuale dell’Assemblea Mondiale della Sanità.

La Cina ha difeso il suo operato, ma molti Paesi hanno chiesto un’indagine indipendente sulla diffusione del virus. La videoconferenza si è tenuta il 18 maggio e, in tale occasione, il presidente cinese, Xi Jinping, ha affermato che Pechino è sempre stata trasparente riguardo allo scoppio dell’epidemia e sosterrà l’avvio di un’indagine a tale proposito, una volta che la pandemia sarà sotto controllo. Da parte sua, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, si è impegnato a lanciare una ricerca indipendente per riesaminare al più presto la risposta alla pandemia. “Inizierò una valutazione indipendente il più presto possibile per rivedere l’esperienza acquisita e le lezioni apprese e per formulare raccomandazioni per migliorare la preparazione e la risposta alla pandemia nazionale e globale”, ha affermato all’inizio dell’assemblea annuale dell’OMS. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha affermato che la pandemia poteva essere superata più rapidamente se il mondo avesse lavorato insieme per affrontarla, aggiungendo che era necessario esaminare se il funzionamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità potrà essere migliorato. La Merkel ha poi sottolineato che nessun Paese può affrontare queste situazioni da solo, aggiungendo: “Sono convinta che supereremo la pandemia. Più lavoreremo insieme a livello internazionale, più velocemente ce la faremo”. Anche il presidente sudcoreano, Moon Jae-in, è intervenuto e ha chiesto di fornire nuovi strumenti all’OMS per affrontare le malattie emergenti che minacciano la salute globale. Moon ha dichiarato: “Dobbiamo aggiornare i regolamenti sanitari internazionali dell’OMS e altre norme pertinenti e rafforzarli con forza legale vincolante”. Secondo tali norme, approvate nel 2005, i 194 stati membri dell’OMS dovrebbero informare rapidamente l’agenzia, con sede a Ginevra, di qualsiasi focolaio interno. Tuttavia, al momento, l’Organizzazione non ha il potere di avviare indagini a tale proposito nei Paesi, senza il loro permesso. Anche la Cina sostiene che sia necessaria una revisione completa della risposta globale alla pandemia, guidata dall’OMS, dopo che il virus sarà sotto controllo. Il presidente cinese ha poi ribadito che la Cina è stata aperta e trasparente sull’epidemia COVID-19 che è emersa per la prima volta nel paese alla fine del 2019 e sosterrà un’indagine condotta in modo obiettivo e imparziale. Xi Jinping ha anche promesso 2 miliardi di dollari in due anni, per supportare l’Organizzazione nella risposta al coronavirus e ha aggiunto che qualsiasi vaccino sviluppato contro la malattia dalla Cina sarà reso pubblico senza indugi. Infine, il direttore generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha affermato che il pianeta sta pagando un alto prezzo a causa dei Paesi che hanno ignorato le raccomandazioni dell’OMS nella lotta contro la pandemia. “Diversi Paesi hanno seguito strategie diverse, a volte contraddittorie e stiamo tutti pagando un prezzo elevato”, ha dichiarato. “Abbiamo visto una certa solidarietà, ma pochissima unità, nella nostra risposta al COVID-19”. Poiché molti avevano ignorato le raccomandazioni dell’organizzazione, “il virus si è diffuso ovunque e ora si sta spostando nel Sud del mondo, dove il suo impatto potrebbe essere ancora più devastante”.

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