Armenia denuncia Turchia all’OSCE
(Pars Today Italian) –– Nel contesto degli scontri con l’Azerbaigian nella regione di Tavush, iniziati il 12 luglio scorso, la Turchia ha fatto ricorso a minacce senza precedenti contro l’Armenia ed ha espresso in ripetute occasioni sostegno unilaterale all’Azerbaigian.
Lo svolgimento di esercitazioni militari congiunte Turchia-Azerbaigian su larga scala, iniziato oggi, aggrava ulteriormente la situazione, secondo la dichiarazione rilasciata dal Ministero degli Esteri dell’Armenia. Alla luce di questi eventi, il 29 luglio la Missione permanente della Repubblica di Armenia presso l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) ha diffuso una nota verbale che informa gli Stati membri dell’OSCE e gli Stati firmatari del Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (CFE), che la Repubblica di Armenia sospenderà le ispezioni militari della Repubblica di Turchia e l’accesso di ispettori ospiti della Turchia sul territorio della Repubblica di Armenia ai sensi del trattato CFE e del Documento di Vienna. Secondo la nota verbale emessa dalla legazione armena all’OSCE, questa decisione si basa sui principi sanciti dal Trattato CFE e dal Documento di Vienna e deriva dagli interessi e dalle preoccupazioni in materia di sicurezza nazionale dell’Armenia. Qualsiasi ispezione militare condotta sul territorio dell’Armenia da ispettori militari turchi avrebbe un impatto negativo sugli interessi di sicurezza dell’Armenia e potrebbe minare la sicurezza della sua popolazione. “La Turchia ha apertamente supportato le operazioni militari dell’Azerbaigian contro l’Armenia e fatto ricorso a minacce senza precedenti, in particolare dal 12 luglio 2020” – denuncia ancora la diplomazia armena. L’Armenia – conclude il Ministero degli Esteri della Repubblica – rimane impegnata nell’attuazione del Trattato CFE e del Documento di Vienna, sottolineando che solo le ispezioni militari da parte della Turchia e la partecipazione di ispettori ospiti provenienti dalla Turchia sul territorio dell’Armenia sono oggetto di questa sospensione, che non si applica a ispettori e missioni di altri paesi membri. Il Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa prevede, sin dal 1987, ispezioni sul territorio dei paesi firmatari da parte di missione degli altri membri, dall’Atlantico agli Urali, escludendo quindi USA, Canada e la parte asiatica della Russia, sebbene tutti e tre questi Paesi abbiano firmato e ratificato l’accordo. Il Trattato CFE è stato firmato da Armenia, Azerbaigian, Belgio, Bielorussia, Bulgaria, Canada, Danimarca, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Kazakistan, Lussemburgo, Moldavia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti d’America, Turchia, Ucraina e Ungheria. Nel 2019 sono state segnalate “violazioni significative” del trattato da parte dell’Azerbaigian sia in materia di qualità sua di numero di armamenti. Baku nel 2018 aveva oltre 900 mezzi in più di quanto previsto dal trattato. Lo stesso anno, su segnalazione degli ispettori stranieri, l’Armenia ha distrutto 21 veicoli non conformi all’accordo.
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