Armi nucleari per l’Arabia Saudita grazie agli Usa
di Davood Abbasi
Una commissione d’inchiesta della Camera dei Rappresentanti Usa ha stabilito che l’amministrazione degli Stati Uniti, col diretto appoggio del presidente Donald Trump, starebbe tentando di trasferire “tecnologia nucleare altamente sensibile” all’Arabia Saudita.
In un rapporto di 24 pagine pubblicato martedi, la commissione della Camera ha sottolineato che il presidente Trump è direttamente coinvolto e starebbe cercando di convincere le società americane a realizzare stabilimenti nucleari in suolo saudita.
Le bombe nucleari di Riyadh
L’Arabia Saudita è già in possesso di testate nucleari. Nel 2014, nella parata militare coniata Abdullah Sword, vennero mostrati i missili balistici con combustibile DF3; al tempo il sito israeliano Debkafile scrisse che questi missili, di una gittata di 2650 km, sono solo da usare con testate nucleari; la questione, insieme alla recente notizia sugli sforzi di Washington, lascia intendere che probabilmente, i sauditi hanno già le testate nucleari.
Secondo svariati resoconti, negli ultimi anni Riyadh ha cercato in tutti i modi di raggiungere la tecnologia di arricchimento attirando esperti e scienziati anche da fuori del suo territorio, e secondo Mohammad Al Kheilawi, ex ambasciatore saudita all’Onu, i programmi del regno in questo senso risalgono al 1994.
La pesante responsabilità di Washington
Avere armato con le bombe nucleari, o aver passato la tecnologia necessaria per costruirle, è un errore madornale dell’amministrazione Usa, o forse un grande atto di incoscienza.
La nuova amministrazione del regno saudita, in altre parole il principe Muhammad bin Salman e il suo seguito, hanno mostrato di non essere attori responsabili sullo scenario mediorientale.
L’occupazione militare del Bahrain per soffocare la rivolta nel paese, l’imposizione del boicottaggio disumano al Qatar, la guerra contro lo Yemen costata la vita a decine di migliaia di civili, le minacce di guerra contro l’Iran, ma soprattutto il sostegno finanziario all’Isis, dimostrano che l’Arabia Saudita, almeno oggi, è una monarchia aggressiva e pericolosa.
L’ipocrisia americana
Il caso del passaggio della tecnologia nucleare militare all’Arabia Saudita, rende palese anche l’ipocrisia americana.
Washington ha scatenato anni di crisi per via del nucleare iraniano, con la scusa di voler sostenere il regime della non-proliferazione, ma lo viola con la propria mano e in maniera chiara e quasi ufficiale, nel sostegno all’Arabia Saudita.
Altra questione per cui l’Iran viene sempre criticato, sarebbe la violazione dei diritti umani in Iran; ed ancora una volta, però, gli americani si sono avventurati nel sostegno di un Muhammed bin Salman che è il mandante dell’assassinio atroce del giornalista oppositore Khashoggi.