60 veicoli militari USA da Iraq arrivano in Siria
- Altro che il ritiro dalla Siria: un centinaio di soldati statunitensi a bordo di mezzi blindati sono giunti in queste ore nella provincia siriana di al-Hasakah.
Il convoglio dell'esercito USA composto da almeno 60 veicoli militari tra carri armati e altri mezzi corazzati è giunto nel nord est della Siria dopo essere partito dall'Iraq.
La mossa mira a dare rinforzo al contingente presente. In contemporanea aumenterà sia la frequenza dei pattugliamenti che i sistemi radar.
La notizia è stata data una fonte anonima dell’esercito degli Stati uniti, descrivendo la mossa come necessaria a evitare (o accendere, dipende dai punti di vista) un’escalation militar-diplomatica con la Russia nella regione. Alla fine di agosto due veicoli militari, uno russo e l’altro americano, si sono scontrati nel nord della Siria, sette soldati Usa sono rimasti feriti.
Scambio vicendevole di accuse, chi ha colpito chi nel bel mezzo del deserto: Mosca aveva dato comunicazione all’esercito Usa di sue pattuglie nella zona, la versione russa; quell’area è una «zona di sicurezza» in cui i russi non devono entrare, la versione statunitense.
Da cui la decisione di inviare altri uomini, ha detto venerdì il portavoce del Comando Usa, il capitano Bill Urban, senza nominare la Russia: serviranno a «garantire la sicurezza delle forze della Coalizione».
Ed ecco che, apparentemente di colpo, ritornano tensioni che si immaginavano sopite e le sirene di una guerra mai finita, quella siriana. Ma gli americani dal nord della Siria non si sono mai ritirati.
Nell’ottobre 2019, l’annuncio del presidente Trump di ritirare le truppe Usa dava un occulto via libera alla Turchia del presidente Erdogan per invadere il nord della Siria, il Rojava a maggioranza curda.
Gli americani in ritirata verso il vicino Kurdistan iracheno avevano intercettato la rabbia dalle comunità locali, lanci di pietre e insulti ai blindati che lasciavano gli alleati preda della galassia turco-diretta di milizie armate estremiste.
Ma gli americani non hanno mai lasciato il nord della Siria.
Hanno lasciato Manbij, la città simbolo della sconfitta dell’Isis inferta dalle Sdf (le cosiddette forze democratiche) dove erano di stanza per la regione di Deir Ezzor.
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