Turchia mira a ricostruire l’industria bellica della Libia
(last modified Sat, 28 Nov 2020 05:00:34 GMT )
Nov 28, 2020 06:00 Europe/Rome
  • Turchia mira a ricostruire l’industria bellica della Libia

ANKARA-Spedizioni aeree e investimenti nell’industria bellica dell’ex Jamahiriya di Muammar Gheddafi in territorio libico: così la Turchia del presidente Recep Tayyip Erdogan potrebbe aggirare l’embargo sulle armi in Libia imposto dalle Nazioni Unite e attuato dalla missione aeronavale europea “Irini”.

Lo riporta l'agenzia Nova.

Almeno tre Airbus A400 turchi (TUAF219, TUAF220 e TUAF221) sono atterrati ieri sulla pista di Al Watiya, base aerea dislocata circa 130 chilometri a ovest di Tripoli e controllata dalle forze alleate al Governo di accordo nazionale (Gna) di Tripoli. Non è dato sapere cose ci fosse a bordo, ma non è un segreto che cargo simili abbiano recentemente trasportato armi e mercenari in Libia, nonostante l’embargo Onu. Non è tutto. Secondo il sito web d’informazione libico “Libya Akhbar”, la Turchia e il Gna del premier Fayez al Sarraj avrebbero trovato un'alternativa all'invio di armi: fabbricandole direttamente dall'interno dei territori libici. E’ in quest’ottica che si inserirebbe la visita del ministro della Difesa di Tripoli, Salah al Din al Namroush (personaggio considerato molto vicino alla Turchia), e del capo di stato maggiore del Gna, generale Mohamed al Haddad, alle industrie militari nella zona di Sabi'a.

I media libici vicini al generale Khalifa Haftar, evidenziano che il possibile ripristino dell'industria militare libica arriverebbe dopo l’ispezione all'inizio di questa settimana di una nave turca diretta in Tripolitania da parte di una fregata tedesca appartenente alla missione “Irini”. L’abbordaggio del cargo turco Roseline-A diretto a Misurata da parte della fregata tedesca Hamburg ha suscitato le vibranti proteste della Turchia e dello stesso presidente Erdogan. “L'intervento sulla nostra nave mercantile in rotta verso la Libia non era autorizzato ed è illegale. In quanto Repubblica di Turchia, utilizzeremo tutti i nostri diritti sulla base del diritto internazionale. Queste iniziative e azioni illegali non potranno mai scoraggiare il nostro Paese dalla sua posizione decisiva a sostegno del diritto internazionale”, ha detto il capo dello Stato turco.

 

 

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