La crisi in Libano mette in fuga professionisti e studenti
BEIRUT - Secondo una relazione dell'Osservatorio Crisi dell'Università americana di Beirut, «il Libano perde e perderà il suo capitale umano più necessario alla rinascita del paese» messo in ginocchio dalla sua peggiore crisi economico-finanziaria registrata negli ultimi decenni, e i cui effetti si sono palesati già due anni fa.
La Banca mondiale stima che ci vorranno almeno 12 anni perché il prodotto interno lordo del Libano torni ai livelli precedenti al 2019. Ma le stime più realiste parlano di almeno un ventennio – attorno al 2040 – e questo nel caso che le autorità libanesi comincino oggi a occuparsi seriamente di trovare una via d'uscita alla crisi. Quello che viene definito «il terzo esodo» nella storia del Libano contemporaneo dopo le migrazioni avvenute prima e dopo la Grande Guerra e dopo la fuga causata dalla guerra civile, non è caratterizzato da ondate di migranti disperati che rischiano la vita a bordo delle carrette del mare verso Cipro o la Turchia o che si addentrano nelle gole dell'Anatolia e dei Balcani sperando di raggiungere le capitali europee.
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