Lutto nazionale in Libano
Beirut - Scene di guerra civile ieri nella capitale del Libano, un Paese che da due anni e' travolto da una ...
gravissima crisi economica e ancora scosso dall’uccisione di 219 persone nella devastante esplosione del porto della capitale il 4 agosto del 2020.
Il bilancio degli scontri che si sono consumati ieri è pesante: 7 uccisi, tra cui una donna, e oltre 60 feriti.
Proprio l’indagine sull’esplosione del porto è all’origine della tensione esplosa oggi tra le strade della capitale. Il giudice Tareq Bitar, titolare dell’inchiesta, nei giorni scorsi ha emesso un mandato d’arresto nei confronti di Ali Hassan Khalil, ex ministro e deputato del movimento Amal. Lo stesso giudice Bitar è stato accusato di “politicizzare” l’inchiesta.
L’esplosione del porto di Beirut, che ha distrutto un terzo della città e causato lo sfollamento di 300mila persone, è stata causata dalla deflagrazione di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio. Hezbollah ha smentito ogni coinvolgimento. É in questo contesto che sono scoppiati gli scontri di ieri.
Ieri i dimostranti sono scesi in piazza a Tayyune marciando in direzione del palazzo di Giustizia come evidente segno di protesta. Dal vicino quartiere di Ayn Remmane sono giunti degli spari da non meglio identificati cecchini.
Hezbollah e Amal, che stasera hanno pianto per i loro martiri, si sono detti vittime di un agguato, teso ďa parte di elementi che vengono sostenuti dall'estero.
Il nuovo premier libanese Najib, ha deciso di indire il lutto nazionale in segno di rispetto e solidarieta' con le famiglie delle vittime.
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