Libano, i manifestanti bloccano le strade, bruciano pneumatici
Beirut - Le strade libanesi sono state teatro di una nuova ondata di mobilitazione popolare, ...
alimentata da una crisi economica e sociale che non accenna a diminuire. “Noi siamo all’inferno” è stato uno degli slogan cantati dalla popolazione scesa in piazza.
In particolare, dalla mattinata di oggi, lunedì 29 novembre, le principali vie d’accesso del Paese mediorientale, da Nord a Sud, sono state bloccate da gruppi di manifestanti, che hanno dato fuoco a pneumatici, rovesciato cassonetti dell’immondizia e versato olio sulle carreggiate, rispondendo agli appelli lanciati sui social media sin dalla sera precedente, il 28 novembre. A Beirut, poi, le scuole sono state costrette a chiudere, vista l’impossibilità di raggiungerle. Una tale mobilitazione ha interessato, in particolare, la capitale e le città di Tripoli e Sidone, oltre che la valle orientale di Bekaa, l’altopiano Nord-orientale di Akkar e altre località minori. Le forze libanesi sono state in grado di riaprire alcune strade, ma i manifestanti si sono detti intenzionati a protestare fino a quando le “autorità corrotte” non abbandoneranno il Paese.
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