Alle proteste contro Netanyahu si aggiungono anche i riservisti dell'esercito israeliano

TEL AVIV - Centinaia di militari riservisti hanno deciso di unirsi alle manifestazioni del 'Giorno di resistenza crescente' (il terzo del genere) indetto contro la riforma giudiziaria ...

del regime di Benyamin Netanyahu. Intanto sono in corso le proteste, cortei, blocchi stradali in molti luoghi dei territori occupati: in tutto sono 150 i posti in cui sono previste dimostrazioni. A Gerusalemme occupata, hanno disegnato due lunghe strisce rosa e rossa nella via che conduce alla Corte Suprema, come a disegnare una linea ideale a protezione dell'istituzione contro la riforma. Secondo i media, sono state fermate 4 persone. Nei pressi del quartiere a prevalenza religiosa di Bnei Brak, vicino Tel Aviv, circa 200 riservisti dell'esercito hanno protestato contro il mancato arruolamento degli ortodossi. A Haifa imbarcazioni condotte da riservisti hanno bloccato l'accesso al porto.

Ufficiali e soldati della divisione operazioni speciali dell'intelligence militare e delle unità di guerra informatica hanno dichiarato che smetteranno di presentarsi per il servizio di volontariato a partire dalla prossima settimana. "La pistola è premuta con decisione... e il grilletto verrà presto premuto", hanno scritto gli organizzatori della protesta in una dichiarazione, citando l'intenzione dell'amministrazione di destra di tenere domenica le votazioni finali della Knesset (parlamento) sulla legislazione che limiterebbe seriamente tribunali o legislatori dalla rimozione dall'incarico di un primo ministro non idoneo. Gli organizzatori del gruppo, che hanno dichiarato di includere 450 riservisti nelle operazioni speciali e 200 nella guerra informatica, quindi "non si presenteranno per il servizio di riserva volontario" a partire da questa domenica prossima.

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